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domenica 21 gennaio 2018

La funzione del voto tra maestri e allievi

Riflettiamo sulla bocciatura in prima elementare
Voti a scuola Silvana Calabrese Blog
La notizia della bocciatura di una bambina in prima elementare mi induce a ricercare il valore dell’istruzione attraverso i dossi sociali. Richiamo alla memoria una data remota, il 1962, anno in cui venne approvata la legge di riforma scolastica che prevedeva l’obbligo di frequentare la scuola estendendolo fino a 14 anni, mentre precedentemente si fermava a 11 anni. La riforma proponeva l’obiettivo ambizioso di aumentare il livello medio di istruzione e di scolarizzazione, una finalità che per anni rimase impressa sulla carta per mancanza di strutture adeguate, programmi e aggiornamento degli insegnanti. In questo clima istruttivo così ostico riuscì a sbocciare la vera passione per la didattica e ciò avvenne per merito di don Lorenzo Milani il quale, fermamente convinto dell’altissimo valore dell’istruzione soprattutto ai fini dell’emancipazione delle classi popolari, si dedicò con fervore all’attività di educatore.
Sospettato di Comunismo dalle autorità ecclesiastiche per le sue risolute prese di posizione, nel 1954 venne allontanato e relegato nella piccola parrocchia di Sant’Andrea di Barbiana, nel Mugello (Toscana). Fu proprio in questo posto sperduto ed isolato che fondò la Scuola di Barbiana per i figli dei contadini e dei boscaioli.
Voti a scuola Silvana Calabrese Blog
Applicò una forma di insegnamento decisamente innovativa che prendeva spunto dalla realtà quotidiana per educare a capire gli avvenimenti politici e il mondo circostante. Ai suoi studenti chiedeva una grande dedizione (si faceva scuola ogni giorno, non esistevano domeniche né vacanze) e un forte spirito di collaborazione: i più grandi insegnavano ai più piccoli, ognuno doveva essere disponibile a studiare con tutti i compagni. Da questa esperienza nacque il libro Lettera ad una professoressa (1967), che divenne un documento di denuncia verso la scuola italiana, accusata di emarginare ed escludere le classi sociali più umili. Se a questo protagonista storico il testo costò innumerevoli vicissitudini, a noi costa appena 10 €. Se gli insegnanti ne avessero una copia potrebbero leggere parole attuali di don Milani, come queste: «Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie, aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare».
E se la funzione del voto è di misurare l’apprendimento ma anche l’efficacia dell’insegnamento, vi accorgereste che la bocciatura tange il maestro. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 17 settembre 2011, p. 44. 

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