Silvana Calabrese, Fiamme d’amore, Booksprint Edizioni, Salerno 2020, pp. 166.
Calabrese Silvana
Titolo dell’opera:
Fiamme
d’amore
Genere dell’opera:
romanzo rosa, erotico
Brian Taylor è solo un ragazzo di sedici anni quando perde
la sua figura di riferimento più importante, il padre. Affronta il lutto nel
modo peggiore, isolandosi. Allontana i suoi affetti, la madre e il migliore
amico ed intraprende un viaggio all’insegna della perdizione. L’essere sempre
stato uno studente modello e il desiderio di reprimere il dolore gli consentono
di imparare in fretta come essere un padrone della notte. L’alcol non ha più
misteri per lui, ne assimila in gran quantità. Il sesso incosciente, ma sicuro,
diventa il suo credo. Lo appassiona avere una partner diversa ogni notte, ma la
cosa gli dona molti dubbi contrapposti all’unica certezza del godimento.
L’aitante giovanotto vive in un universo parallelo in cui il
dolore della perdita non è stato affrontato, ma rinchiuso ermeticamente in un
meandro della sua psiche, pronto a riemergere di scatto fungendo da salvavita. Un
festino, un tavolino di cristallo e una striscia di coca. È quello il suo bivio
decisivo. È quello l’attimo in cui si verifica un fenomeno straordinario e
suggestivo che lo scuote. Avrebbe potuto perdersi per sempre se solo non fosse
intervenuta una forza superiore, tanto incredibile quanto verosimile. Quello
sarebbe diventato l’intimo segreto che Brian avrebbe celato dentro di sé e
svelato solo ai lettori della sua storia. Rinsavisce all’istante e cerca di
recuperare la sua vita e quasi riesce a condurla per bene. Gli costa fatica, ma
gli vale esperienza e molta. Da quel momento in poi si mantiene distante dai
guai e dalle vecchie dipendenze.
Dopo il conseguimento della maturità, occupa
la sua estate in un villaggio turistico prestandovi servizio come animatore.
Gli si riordinano le idee, conosce nuova gente ed incontra la ragazza dei suoi
sogni, Jane Evans. È diversa da tutte le altre e con lei Brian scopre la
propria sfera emotiva più pura, profonda e irrinunciabile. Il loro fidanzamento
promette un futuro stabile, ma nell’itinerario del giovane Taylor accade sempre
qualcosa di inaspettato e scoraggiante. Jane è la donna giusta per lui. Sono
fatti l’uno per l’altra, ma non si sposano.
L’alternanza di emozioni non è mai
stata una buona alleata per Brian che all’improvviso, quando è nuovamente
vulnerabile, scopre un ingente e misterioso lascito paterno a suo nome unito a
inedite rivelazioni sul conto del compianto padre. È confuso, ma questa volta
non può arrendersi, deve avere cura di sé ed edificare il proprio futuro.
Durante un viaggio negli States l’intuizione di un progetto lo folgora, lo
inebria e lo ricarica. Non riesce a pensare ad altro che al suo nuovo
obiettivo: inaugurare un campo pratica di golf nella sua città con
un’ubicazione insolita e strategica. D’un tratto gli appare evidente come
ciascuna delle esperienze vissute gli fruttino dei vantaggi.
In dieci anni di
duro lavoro si trasforma in un perfetto ed impeccabile uomo d’affari, ma
avverte l’assenza di qualcosa di importante. Il suo inconscio gli invia nuovi
segnali. Si tratta di Jane. Si rincontrano con piacere, quasi per caso. Una tragica
fatalità rende la donna vedova, sola ad allevare due bambine. Forse il
sentimento che credevano estinto tornerà a divampare. Ma non si tratterà solo
dell’antico ardente desiderio rimasto intatto negli anni. Entrambe le loro vite
subiranno un profondo cambiamento e lo stravagante disegno del destino giungerà
a completa realizzazione.
Quando hai avuto la prima ispirazione di questa storia?
Non ho mai avuto intenzione di scrivere un romanzo. Sono
una saggista e il mercato editoriale meno recente offre già valide opere. Un
pomeriggio d’estate però, mi ritrovai a scrutare il
panorama che il balcone di casa mi regala. Ripensai agli anni di spensieratezza
del periodo adolescenziale, il più felice della mia vita. Guardai in lontananza
e fui permeata da un’ondata di adrenalina. Fu nel momento
in cui liberai la mente dallo stress della quotidianità che venni raggiunta,
anzi fui folgorata da un’ispirazione: i personaggi e la loro storia
erano approdati nella mia mente. Mi erano giunti in
visita come da un luogo remoto. Ogni sequenza
mi appariva così nitida e le emozioni così enfatiche. Non ho mai ritenuto
possibile un evento simile.
Ho dovuto far attendere i protagonisti il tempo necessario
per studiare il lavoro di sceneggiatori come Snyder poi ho lasciato che il
racconto fluisse.
Quali temi vuoi
veicolare?
L’opera si propone di veicolare alcune tematiche giovanili
di stringente attualità come il senso di appartenenza al gruppo e lo spirito di
emulazione. Il contesto generale è quello della libertà che degenera in
libertinismo e conduce all’abbandono scolastico, al consumo massiccio di alcool
e stupefacenti. Non meno importante è la questione della promiscuità sessuale con
relativa prevenzione da malattie veneree e gravidanze non programmate.
Nessun commento:
Posta un commento