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giovedì 11 settembre 2014

La cartolina risorge dalle ceneri con Postcrossing

Cartoline e tecnologia, Postcrossing cambia tutto

Stiamo assistendo a un fenomeno sociale nuovo: il tramonto della cartolina augurale e odeporica. La causa viene ricondotta alla tecnologia. I sintomi sono evidenti se si traccia un bilancio al termine dell’estate o dell’anno solare. Negli ultimi anni si è drasticamente ridotto il numero di cartoline spedite o consegnate a mano, a vantaggio di saluti scambiati tramite e-mail, social network o mms. Nell’era della comunicazione celere e globale sta svanendo proprio il mezzo di comunicazione figurativa dalla facile circolazione. Essendo ghiotta di cartoline fino a reputarle pari a titoli azionari, vorrei invitarvi a riconsiderare l’importanza di quello che per qualche secolo è stato un fenomeno di costume. Poteva scriverle chiunque, anche gli analfabeti rivolgendosi agli scrivani. Ricordate la cartolina precetto? Era sicuramente il tipo di ricezione meno gradito dato che si trattava della chiamata alle armi o segnalava la scadenza del congedo. La cartofilia (cartoline), insieme a filatelìa (francobolli) e numismatica (monete e medaglie), è in grado di fornire il fedele spaccato dell’evoluzione storica della nostra società. Quel cartoncino leggero e rettangolare nacque nel 1870 in Francia grazie al fiuto da commerciante di Louis Besnardeau, proprietario della libreria della cittadina di Sillé–le–Guillaume. Le cartoline riproducevano motivi patriottici suscitando l’interesse dei soldati i quali avrebbero spezzato la monotonia della vita di caserma inviando missive alle famiglie e alle fidanzate. La paternità della moderna cartolina illustrata sarebbe contesa: nel 1796, anche se rimase un esperimento isolato, l’editore tedesco Miesler stampò e divulgò alcune vedute di Berlino. Nel 1869 in Austria, per iniziativa di I. Hermann, venne impiegata per la prima volta la cartolina postale, composta dal «recto» riservato all’indirizzo del destinatario e all’apposizione del francobollo, e dal «verso» occupato dalla corrispondenza. Nella cartolina illustrata, l’illustrazione occupò interamente il verso, e il recto venne diviso in due parti: una riservata all’indirizzo e all’affrancatura, l’altra alla corrispondenza. Una foto paesaggistica digitale è anch’essa un gradito souvenir, ma non potremo mai competere con le riprese aeree o con la suggestione degli skyline di famose città o dei tramonti mozzafiato che editori addetti alle riproduzioni artistiche ci donano. Salutiamo nostalgicamente la cartolina o ne proroghiamo degnamente l’esistenza? In realtà la cartolina risorge dalle ceneri come l’Araba fenice. In tanti, affranti dall’obsolescenza della cartolina, hanno trovato rifugio nel sito Postcrossing.com, creato dal portoghese Paulo Magalhães nel 2005 per permettere lo scambio di cartoline da tutto il globo.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 14 gennaio 2013, pag. 14.
 

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