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lunedì 31 ottobre 2016

Il mio primo intaglio di frutta e verdura: zucca

Decorazioni con i prodotti della natura:
zucca di Halloween 
Il mio primo intaglio di frutta e verdura risale al 1999 quando avevo solo 12 anni. 
Il 31 ottobre 1999 fu speciale: con incredibile destrezza intagliai una zucca molto grande e pesante, la svuotai e posi una candela al suo interno. 
Halloween 1999 intaglio zucca jack o lantern Silvana Calabrese - Blog

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mercoledì 26 ottobre 2016

Oh Amiu che il debito hai saldato, sappi che ti ho perdonato

Contrarre un debito non fa onore a nessuno, sia esso una persona fisica o giuridica. Tuttavia accade spesso che quote di denaro restino sospese in una specie di dimensione parallela chiamata «insolvenza». Ci si augura che tale incapacità di adempiere all’obbligo di pagamento non sia in realtà un caso di insolvenza fraudolenta. Perché si tratterebbe di un vero e proprio reato commesso da chi contrae un impegno di pagamento col proposito di non adempierlo. L’Azienda Municipale di Igiene Urbana deve delle spiegazioni ai baresi. Dicendolo con l’odierna commistione linguistica, deve fare outing.
Grandaliano Amiu cattiva gestione
Nel suo periodo aureo, l’Amiu decise, col consenso del Comune di Bari e con la collaborazione della catena di ipermercati Coop, di inaugurare un’operazione a premi denominata «Chi differenzia ci guadagna». In qualità di soggetto promotore, Amiu S.p.a. volle incentivare il servizio di raccolta differenziata incrementando la percentuale di rifiuti raccolti in modalità differenziata.
Le cinque isole ecologiche o depositi zonali situati nella città di Bari avrebbero accolto gli utenti dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 11.30. L’operazione che i cittadini erano invitati ad effettuare sarebbe stata il conferimento di propri rifiuti accuratamente differenziati (carta, vetro, plastica, contenitori in banda stagnata, alluminio, organico, olio vegetale da cucina, indumenti usati). Conferendo determinati quantitativi di rifiuti si potevano ottenere e cumulare punti secondo quanto stabilito dal regolamento. Il premio maggiormente ambito corrispondeva alla soglia di 100 punti che permetteva di reclamare un buono pari a 10 € da spendere presso l’Ipercoop. L’alternativa era costituita dallo sconto del 30% sulla parte variabile della Tari al raggiungimento di 550 Kg annui di rifiuti differenziati. 
Mossi maggiormente dall’incentivo economico più che dall’interesse ambientale i cittadini aumentarono esponenzialmente e spesso il loro ceto di appartenenza era elevato. Il 31.1.2015 la raccolta degli ecopunti è cessata e fino ad oggi nessun impiegato proferisce parola in merito alla riattivazione. Prosegue solo la raccolta utile alla detrazione Tari. Ma l’Amiu si è impegnata a consegnare più di un migliaio di buoni sconto da 10 € la cui richiesta è stata inoltrata nell’arco di tempo compreso fra il 2.1.2015 ed il 31.01.2015. Secondo il dizionario è un debito, non assolverlo è un’insolvenza, contrarlo sapendo di non poterlo estinguere è insolvenza fraudolenta. Ma non è questo il caso poiché, sia pur con un forte ritardo, il debito è ora saldato. 

L'articolo fa parte della sezione "Amiu e Rifiuti". 
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Sconto Tares (ora Tari) se fai la differenziata ; 
Un'isola anche in città ; 
Dove vanno a finire i nostri rifiuti? . 

domenica 23 ottobre 2016

Modellismo che passione!

     Capita spesso di ritrovarsi a non avere nulla da fare per occupare il proprio tempo libero.
     Credo che non ci sia niente di meglio di un progettino che parta da un’idea e prenda forma in un manufatto.
     Ecco a voi il modellino di villa in stile vittoriano e il costruttore.
Silvana Calabrese modellino villa vittoriana fatta a mano

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venerdì 21 ottobre 2016

La chiusura di Equitalia come una barzelletta

“La scorribanda legale” ha la sua Web Tv

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mercoledì 19 ottobre 2016

Un piccolo errore per l’uomo una gran confusione per l’umanità

Toglietemi tutto, ma non la didascalia 
Panorama rivista 40 anni allunaggio La scorribanda legale
Il 20 luglio 2009 ricorreva il 40° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna.
Il 30 luglio 2011 ricorreva invece il 40° anniversario del 4° allunaggio.
Per dovere di cronaca apro una parentesi polemica per far luce sulle pagine di «Panorama», il settimanale di attualità e politica fondato nel 1939.
Ciò che non condivido è il fatto che nel numero 30, pubblicato il 23 luglio 2009 e volto a celebrare il quarantesimo anniversario dell’allunaggio, si vada ad attingere una foto che non ha nulla a che vedere con lo sbarco del luglio 1969. Il numero della rivista del 2009 dedica circa venti pagine commemorative allo sbarco. Il colmo è che fin dalla prima pagina, precisamente la numero 87, sia stata inserita la foto di una missione Apollo successiva all’Apollo 11, ma senza una didascalia chiarificatrice.
Panorama rivista errore allunaggio La scorribanda legale
Poiché l’opinione pubblica si aspetta notizie veritiere dai media, inviterei i lettori alla riflessione: la foto che più spesso correda gli articoli legati alla missione storica, ritrae un astronauta che fa il saluto militare e la cui visiera non ne permette l’identificazione; accanto si nota la simbolica bandiera americana, il LEM (modulo di escursione lunare) e… il rover lunare (ossia il veicolo).
È qui il problema.
Il veicolo lunare fa la sua comparsa per la prima volta con la missione Apollo 15, il cui allunaggio è avvenuto il 30 luglio 1971.
Gli astronauti della missione erano: il comandante David Scott; Alfred Worden come pilota del CM (modulo di comando battezzato Endeavour) e che pertanto non mise piede sulla Luna; ed il pilota del LEM (denominato Falcon), James Irwin.
Se una testata vuole celebrare l’anniversario di altre missioni dovrebbe attenersi alle date in cui dette missioni sono avvenute, oppure sarebbe indicato specificare con una didascalia l’oggetto della foto (dal libro Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna, pag. 144). 
Vi allego la foto con la quale possiamo ricordare l’anniversario della missione Apollo 15 e la cui didascalia sarebbe: «Il saluto militare del pilota James Irwin accanto alla bandiera americana issata, al modulo lunare e al veicolo lunare. Missione Apollo XV, 30-07-1971».
Apollo 15 James Irwin 30-07-1971 La scorribanda legale

lunedì 17 ottobre 2016

4 dic 2016. Il Referendum Costituzionale che sa di bruciato

Scheda referendum costituzionale 4 dicembre 2016
     È ciò di cui abbiamo sempre parlato, noi umili cittadini. Ed ora un Referendum ce ne chiede la conferma. Questo particolare strumento democratico si appella al corpo elettorale affinché si pronunci su alcune delicate questioni.
     - Superare il bicameralismo paritario, in un paese in cui il Parlamento è composto da due camere eguali con i medesimi poteri e la stessa composizione, significa ridurre i costi degli apparati politici e rendere celere l’attività del Parlamento promulgando leggi in tempi più rapidi.
     - Ridurre il numero di parlamentari da 315 senatori elettivi a 100 e non percepiranno indennità.
     - Contenere i costi di funzionamento delle istituzioni.
renzi 3 la scorribanda legale
     - Sopprimere il Cnel. Di certo alcuni italiani ne ignoravano perfino l’esistenza. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con sede in Villa Lubin a Roma, conta 65 membri ed è stato istituito nel 1957. È un organo consultivo del Governo, delle Camere e delle Regioni; ha diritto di iniziativa legislativa limitatamente alle materie di propria competenza (economica e sociale).
     - Revisionare il Titolo V della parte II della Costituzione: il cambiamento referendario si rifletterà sulla Costituzione che muterà alcune sue parti.
     Le Province saranno eliminate dalla costituzione. I consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di Regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico.
renzi 2 la scorribanda legale
     Il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150 mila elettori (attualmente ne occorrono 50 mila).
     Si abbasserà anche il quorum per la validità dei referendum abrogativi.
     Peccato che non si sia parlato di ridurre gli stipendi dei parlamentari! E si auspica anche che in un successivo referendum Renzi si impegni a ridurre il numero di inoccupati!
     Un crescente novero di politici non è a favore del Sì, ma non mi pare che siano riusciti a suffragare le ragioni della loro scelta in alcun modo valido pur avendo puntati gli obiettivi delle emittenti televisive che sempre meno aiutano ad edificare l’opinione pubblica.
renzi 5 la scorribanda legale
     Che il referendum sia illegittimo e incostituzionale, che non cancelli del tutto il Senato e che non bandisca la cattiva gestione dei soldi pubblici non rappresentano delle valide ragioni per votare No.
     Se temo che il Referendum si riveli un cavallo di Troia colmo di insidie? Certo che sì, è un timore naturale, ma analizzando il testo che siamo chiamati ad approvare non si scrutano segni di imbroglio. Appare invece evidente che la riduzione del numero di parlamentari – gli stessi che spesso facevano a botte a Montecitorio – e l’assenza dell’ambita indennità che si ripercuote sui preziosi vitalizi susciti in loro grande fermento
     Che Renzi ci piaccia o meno, che lo consideriamo un cantastorie o un vero rottamatore, dobbiamo mettere da parte i risentimenti e attenerci alla concretezza del Referendum. Ricordate che il Referendum è popolare, ossia rivolto al popolo che è costituito da quei cittadini residenti in Italia  che sognano un paese migliore e che detestano la casta impassibile sui colli romani. Ma anche i politici di tutta Italia sono cittadini aventi diritto di voto e potete starne certi, lo eserciteranno! Dunque affinché il Referendum costituzionale, candidato a dare una svolta al Bel Paese, possa davvero esprimere l’opinione della gente comune è fondamentale eguagliare se non superare il numero di parlamentari, senatori a vita, sindaci, consiglieri, presidenti… che si recheranno alle urne per i propri interessi! 
matteo renzi 6 la scorribanda legale

domenica 16 ottobre 2016

Inno de “La scorribanda legale” – La grande onda, Piotta

La grande onda di Piotta è l’inno ufficiale de “La scorribanda legale”…
… Perché le sferzate contemporanee si devono affrontare con lo spirito impavido del surfista che sfida le potenti onde e schiva le temibili pinne dei feroci squali.
Non è solo una canzone, bensì la metafora della società nella quale i giovani non possono permettersi di perdere l’equilibrio. La scorribanda legale non poteva avere inno più eloquente.
Il direttore,
Silvana Calabrese

Squalo pericolo giovani società La scorribanda legale
One, two, three, four… 

A cavallo di quest’onda,
sballottato da sponda a sponda,
inseguendo un’altra volta
la grande onda che ritorna.
Luce rossa squalo in vista,
nella mischia sono surfista.
Pista! fuori dai coglioni,
sulla tavola da leoni.
Tra campioni e campionatori
Buona notte ai suonatori
iri iri ari oh,
Silvana Calabrese bloggerdentro l’acqua seguo il flow. 

Mai quest’onda mai mi affonderà,
gli squali non mi avranno mai
quest’onda mai mi affonderà
Sha la la la la,
Sha la la la la... Sha la la la la la,
un’altra volta un’altra onda.
Sha la la la la... Sha la la la la la,
quanto resisterai?

Noi siamo i giovani, l’esercito del surf 

La scorribanda legale simbolo logo Silvana Calabrese squalo Quando il vento poi non tira
resteremo alla deriva,
tra le onde di questa vita,
nelle righe di questa rima.
Diversi destini, partenze arrivi.
Dov’è che vai, cosa farai?
Ti reggerai o scivolerai!
Sai che qui non c’è più tempo
perché il sole sta scendendo.
Sulla tavola estate inverno,
questa muta che fa da guanto.
Aspettando un’onda lunga,
passa la cera un’altra volta.
Poi col vento nelle mani,
qui il futuro è già domani.

Mai quest’onda mai mi affonderà,
gli squali non mi avranno mai
quest’onda mai mi affonderà
Sha la la la la,
Sha la la la la... Sha la la la la la,
un’altra volta un’altra onda.
Sha la la la la... Sha la la la la la,
quanto resisterai?

Piotta, original beach boy,
sulla cresta resta come Silver Surfer.
One, two, three, four…
Noi siamo i giovani, i giovani più giovani,
siamo l’esercito, l’esercito del surf...
Noi siamo i giovani, i giovani più giovani,
siamo l’esercito, l’esercito del surf...
Noi siamo i giovani, i giovani più giovani,
siamo l’esercito, l’esercito del surf...
Sha la la la la... Sha la la la la la,
un’altra volta un’altra onda.
Sha la la la la... Sha la la la la la, 
quanto resisterai?

giovedì 13 ottobre 2016

Halloween. Lo scherzetto del diavolo

     Recensione: Aldo Buonaiuto, Halloween. Lo scherzetto del diavolo, Sempre Comunicazione, Legnago (VR) 2016, pp. 126, € 10,00.
Halloween Aldo Buonaiuto Copertina
     Ancora oggi c’è una minoranza di persone che balbetta il nome di una festività che qualche anno fa ci era del tutto estranea e che oggi vede un coinvolgimento collettivo nel nostro paese. Ma quanto accade in Italia non è allarmante se paragonato al modo che gli Stati Uniti hanno di osservare la ricorrenza di Halloween. La macchinazione commerciale è tale da raggiungere elevati volumi di affari, ma soprattutto rende la vigilia di Ognissanti seconda solo al Natale.
     Un quesito spontaneo riguarda le motivazioni per cui la partecipazione si sia tanto espansa. Gran parte della gente la subisce passivamente – merito dell’effetto domino – e la considera un’occasione di svago da condividere con gli amici, ma il movente per cui è nata e prospera potrebbe essere tetro.
     Fin dalle sue origini Halloween ha raccolto una folta schiera di favorevoli e detrattori, ma gli uni non danno ascolto agli altri. Però se è un sacerdote esorcista ad esprimere un’opinione, gli dobbiamo credito. Don Aldo Buonaiuto è esperto in materia di satanismo, sette, occultismo e problematiche connesse all’emarginazione – sempre tanto vigorosa nella società del progresso.
Halloween Don Aldo Buonaiuto esorcista
     Se il pastore di anime sostiene che la festa delle zucche sia, in realtà, una festa per zucche vuote nonché uno scherzetto demoniaco fatale per l’anima, è più che certo che ha delle valide ragioni a suffragio di tale assunto.
     No, no! Fermi, lettori! Non andate via! Continuate a leggere! Non si fugge dalla verità!
     È da un grande lavoro di ricerca che viene alla luce l’opera del Buonaiuto. L’autore ha a lungo investigato e scavato a fondo fino a giungere a una sorgente sotterranea, quella di Halloween.
     Quasi duplicasse il carnevale indossa la maschera dell’innocenza, ma traghetta tematiche spettrali.
     Si giova del propellente tipicamente anglosassone che rende tutto mastodontico e teatrale, ma dietro le quinte cela un orripilante anelito.
     È una ricorrenza che raccoglie ogni anno sempre più fedeli nell’atto di compiere un rito. Può esserci qualcosa di demoniaco in questo? È possibile, specialmente quando il sollazzo cede il passo all’orrifico.
     A partire da un’indagine di natura storica e antropologica, fino ad un’osservazione social contemporanea, i tratti salienti dei festeggiamenti del 31 ottobre sono chiari, benché tenebrosi: si tratta di un limbo non solo tra il regno dei vivi e quello dei morti – come vuole la tradizione – ma anche tra mostruoso e piacevole, trasgressivo e divertente, tetro e gioioso, fino ai sommi opposti, bene e male.
     Halloween forse è parte dell’horror e come tale serve a sdrammatizzare la paura della morte, ma a quanto pare l’ultimo giorno di ottobre è anche un’importante data del calendario satanista che ora si è insinuata nel calendario dei cristiani (non in quello cristiano).
     Chi non si schiera o ne sottovaluta gli effetti non è estraneo al cambiamento, anzi è colpevole di promozione latente dell’occulto. 
     Esiste una soluzione da mettere in atto prima che questa festa ci si ritorca contro, e prima che sia troppo tardi per contrastarne le conseguenze, e consiste nel reale significato che contribuiamo a veicolare: dovremmo trasformarlo in un messaggio di luce che fende le tenebre e non viceversa. 


mercoledì 12 ottobre 2016

Puro illusionismo all’Università degli Studi di Bari

Alla luce del recente episodio accademico in cui alcuni aspiranti ricercatori sono stati beffati dall’Università di Bari, non posso che richiamare delle analogie con l’illusionismo.
Bandito alla fine del 2013, il concorso “Future in Research” nasceva sotto i buoni auspici del ricambio generazionale e della promozione delle eccellenze della ricerca pugliese. Era rivolto ai precari del mondo accademico, invitati a proporre un progetto inedito che sarebbe stato valutato da una commissione nazionale. I 4 atenei pugliesi avrebbero potuto così assumere per un triennio 170 ricercatori. Molti dei quali avevano avuto un’idea geniale, vincendo il bando regionale, non sono stati integrati nell’Università. Al loro posto sono state prese altre persone, secondo gli usuali meccanismi lindi e puri – a detta del Rettore. Mi domandavo il motivo per cui la paternità dell’idea sia stata sottratta con tanta facilità, ma gli esclusi conoscono la risposta. È inequivocabile. In fase di selezione era stato chiesto loro di firmare una rinuncia ai diritti economici sull’idea presentata. Nessuno si è opposto, forse la precarietà rammollisce o i giovani non sono realmente preparati alla vita vera.
In ogni trucco di magia più pensate di vedere e più è facile ingannarvi. Ci sono cose che servono ad attirare la vostra attenzione, come i bandi di concorso. Pensate di conoscere le procedure, mentre altri sono pronti a incastrarvi per il gran finale. Per sfatare l’inganno dovete smettere di guardare troppo da vicino ed allenare la capacità di guardare così lontano da riuscire a vedere tre anni nel passato o uno nel futuro. Con altri scritti avevo cercato di mettervi in guardia, ma la vostra ostinazione vi ha impedito di comprendere che ogni dettaglio viene ponderato fin dagli inizi dei giochi e per i burattinai non c’è ombra di imprevisto. Nell’illusionismo si susseguono tre atti: la promessa, in cui vi si mostra qualcosa di ordinario che ritenete reale (il concorso, e la vincita); la svolta, in cui lo si trasforma in qualcosa fuori dall’ordinario (la vittoria fallace o la sua scomparsa); il prestigio è l’ultimo atto in cui quel qualcosa riappare, ma nell’Università manca. Mentre in un’illusione si cerca invano il segreto perché non si guarda realmente, nel caso dei ricercatori beffati c’era un indizio piuttosto rivelatore. Quella firma per cui avete ceduto tutto quanto. Non avete protetto il prodotto del vostro lavoro. 
Tutto quello che avete visto è un’illusione, un abile trucco, il migliore che l’Università di Bari abbia orchestrato.
Puro illusionismo Università Bari Silvana Calabrese