Il Dna della storia tra corsi e ricorsi
Non in un
laboratorio privato, ma a casa, ho estratto il DNA della storia aprendo nuove
frontiere nella comprensione della società che ci circonda e della sua evoluzione.
Isolando una porzione di linea temporale da metà Ottocento ad oggi è possibile
notare come la storia segua un andamento sinusoidale. Si tratta di un’onda che
presenta in maniera alternata creste positive e creste negative.
L’Ottocento
era caratterizzato da una bassa speranza di vita oppressa da numerose malattie
ed epidemie che non lasciavano scampo alle popolazioni e parevano impossibili
da debellare. Un picco positivo si registrerà nel 1900 con la Belle Epoque. Un nuovo secolo era alle
porte, il XX, foriero di prospettive di pace e benessere. Scienza, tecnica,
arte e pace indussero a credere che la vita non potesse andar meglio, ma
quell’atmosfera festosa venne funestata dalla prima Guerra mondiale (1914–18)
in cui il progresso tecnologico fu asservito alla forza bruta delle armi di
distruzione.
Quando il
conflitto ebbe termine, l’umanità cercò di risollevarsi e il picco di ottimismo
fu raggiunto negli anni Venti e Trenta, gli anni della civiltà di massa nella
quale scorreva una nuova linfa: la rivoluzione dei trasporti, la diffusione dei
mass media, la società del tempo libero e della villeggiatura di massa (non più
fenomeno elitario). La gioia di vivere appena riscoperta scomparve al gelido
soffio della Crisi del ’29 seguita dalla seconda Guerra mondiale (1939–45). Il
genere umano diede il peggio di sé donandoci/si l’immane potenza delle bombe
atomiche e gli orrori dell’olocausto. Eppure in numerose righe del suo diario
Anna Frank nutre speranza. Il 15.07.1944 è fiduciosa nel ritorno della pace che
segnerà l’alba di un mondo migliore. Ordine, pace e serenità giunsero davvero,
ma l’umanità perse la ragazza dai grandi ideali e dall’incrollabile fede. Gli
anni ’50 furono gli anni del boom o miracolo economico in cui si poterono
dire rimarginate le ferite morali inflitte dalla guerra. Le innovazioni
industriali contribuirono a mutare gli stili di vita delle persone e l’economia
si espanse. La cresta dell’onda della storia torna a scendere proprio negli
anni che stiamo vivendo poiché essi portano il marchio della crisi economica,
della crisi della mentalità e sono segnati dalla piaga della disoccupazione
crescente. I giovani sono risorse preziose in stato di abbandono. Il DNA della
storia lascia presupporre che verrà presto una data x nella quale l’onda lambirà nuovamente un picco positivo. Quando
risaliremo la china? Solo quando il fondo sarà uniformemente abraso da tutte le
classi sociali.
Da “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, 23 dicembre 2015, p. 16.