Non
esageriamo a mettere i puntini sulle «i»
L’aspetto più
intrigante delle accezioni è che, lungi dall’essere statiche, col tempo mutano
rinnovandosi e non invecchiando. Un tempo l’espressione «mettere i puntini
sulle i» aveva un significato univoco che non lasciava spazio ad altre
sfumature. Stava ad indicare l’atteggiamento del chiarire con puntigliosità i
particolari di qualcosa o del precisare minuziosamente un concetto. Pertanto si
trattava di una locuzione, indubbiamente, dal senso figurato. Poi è avvenuta
una metamorfosi che ne ha mutato il senso figurato in un senso letterale. Tale
cambiamento ha investito anche le persone dotate di un elevato titolo di studio
ed ha immancabilmente «contaminato» i ragazzini in età scolare che hanno
seguito l’esempio sbagliato come fosse una moda, senza pensarci e senza
ragionare. Oggi si è infatti diffusa la tendenza a mettere i puntini sulle i
maiuscole quando si scrive a mano. Questi punti di inchiostro, secondo il parere
di alcune persone, sono assimilabili ai segni di croce che gli analfabeti
ponevano al posto della loro firma. Ma le critiche poco edificanti non
conducono ad alcun approdo, dunque spieghiamo perché l’italiano corretto non
vuole i puntini sulle i maiuscole.
L’alfabeto
italiano presenta 21 lettere o caratteri, ciascuno dei quali può essere
riprodotto in tre modi: stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo e corsivo.
Nello stampatello maiuscolo i segni alfabetici, simili ad aste composte, sono
compresi entro un riquadro. Lo stampatello minuscolo è il carattere che state
leggendo tra queste righe. Il corsivo è quella grafia o calligrafia che si
riproduce manualmente nelle lettere da spedire. Se stampatello maiuscolo e
minuscolo prevedono la scrittura di caratteri separati, nel corsivo essi sono
elegantemente legati insieme a comporre le parole.
Provate a fare
un balzo temporale fino alla prima elementare, ci siete? Seduti sul vostro
piccolo banco immaginate di sollevare il capo e scorgerete, appesi alla parete,
dei cartoncini rappresentanti tutte le lettere dell’alfabeto riprodotte nelle
tre modalità suddette e corredate dall’immagine di un oggetto o animale il cui
nome inizia con quella precisa lettera. Ricordate ora? La vocale maiuscola I
non aveva un puntino sospeso sulla sua testa. Se non siete ancora convinti
dell’assunto proposto, provate a strimpellare la tastiera del vostro cellulare,
smartphone o personal computer optando per il carattere maiuscolo. Si
materializzano forse dei puntini sulle vostre I? Mi sa proprio di no.
Da “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, 17 giugno 2016, p. 20.
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