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mercoledì 8 marzo 2017

Isole di plastica negli oceani del pianeta Terra

Oceani Isole di plastica
     Da infante ero una grande appassionata del fumetto di Zio Paperone e sognavo di possedere, o anche solo di tuffarmi, in una piscina piena di soldi. Ero consapevole che ciò non solo non sarebbe mai accaduto, ma che non sarebbe stato possibile per nessuno. Inoltre non è nemmeno igienico. Eppure l’evoluzione del mondo ci porta a spostarci proprio su quell’asse che ritenevamo impossibile. Oggi infatti è possibile nuotare o remare o approdare sulle cosiddette isole di plastica. Nulla di idilliaco, però. Si tratta della dislocazione di un ammasso di immondizia concentrato nel Pacifico a causa delle intense correnti. Il Pacific Trash Vortex o Great Pacific Garbage Patch è un concentrato di plastica che galleggia nel bel mezzo dell’oceano Pacifico. La sua espansione è in crescita e le immagini si rivelano esaustive.
     Tutto è cominciato negli anni Cinquanta (ma ne è stata data segnalazione solo negli anni Ottanta) sotto l’effetto della corrente oceanica denominata Vortice subtropicale del Nord Pacifico, ma i colpevoli sono gli esseri umani.
Pacific trash vortex
     Anche l’oceano Atlantico ha la sua isola di plastica che irretisce tartarughe ed uccelli, i quali se ne nutrono poiché simili a meduse o pesci e periscono per soffocamento.
     Non è materiale biodegradabile e, sottoposto all’azione delle correnti, si frantuma inquinando notevolmente i mari e investendo l’intera catena alimentare. Tali rifiuti marini hanno un loro ciclo mortale: essi subiscono un’abrasione costante che deriva dal vento, dal moto ondoso, dal calore e dai raggi ultravioletti del sole. Tonnellate di plastica galleggiano nei nostri oceani e costantemente disperdono in acqua una specie di neve, ossia la loro stessa frammentazione.
     Da dove viene questa spazzatura? Perdite di carico dalle navi container e antiambientalista scelta di gettare i rifiuti in mare.
     Denominarle isole è un eufemismo volto ad attenuare la gravità della situazione poiché questi aggregati plastici hanno un’estensione più simile a quella di un continente. Cercavate Atlantide e Mu? Beh, ora ci sono! 
     È un fenomeno con conseguenze tossiche e cancerogene pericolosissime, ma che non tange la nostra sensibilità. I danni arrecati all’ambiente e alla nostra salute sono ingenti e in crescita, le opere di sensibilizzazione numerose, ma nemmeno un cenno di risposta da una forma di vita che si millanta intelligente, quella umana. 
Pacific Trash Vortex Isole di plastica

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