Appartiene a tutti noi, l’identità. Riguarda il modo di essere di ciascun
soggetto e si forma nelle diverse fasi della sua vita: infanzia, adolescenza,
età adulta ed anche vecchiaia. Ciò che diciamo e ciò che scegliamo di non dire
fanno parte di noi, della nostra personalità che a sua volta è influenzata
dalle persone che ci circondano e che sono per noi punti di riferimento: la
famiglia, gli amici, gli insegnanti…
Il testo tratta di cambiamenti perché l’uomo cambia e cerca sempre di
scoprire chi è davvero e cosa vuole fare della sua vita.
Durante il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza si instaurano le prime
amicizie e con esse si ha stima di sé ed anche rispetto altrui, senza chiedere
nulla in cambio (Non spe mercedis adducti,
cioè non spinti dalla speranza di una ricompensa – Cicerone).
Segue il periodo dell’età adulta nella quale si entra in società cercando
il primo lavoro e promuovendosi autonomamente.
Nell’opera si parla di tutte le speranze che l’uomo ha e che a volte
servono a superare i momenti bui della propria vita.
Scrivere questo articolo non è stato facile… ma unendo le nostre forze, la
nostra intelligenza e la nostra identità siamo riusciti a creare una recensione
più che assurda. Non dimenticandoci, però, dell’aiuto essenziale della nostra
adorata professoressa Silvana Calabrese.
Il gruppo di
redattori: Linda Timpano, Elisabetta Rosa Ricco, Sophia Renata Rotunno,
Alessandro Rufo.
La redazione, tutta:
Francesco De Blasi, Davide Grimaldi, Eleonora Laviosa, Dario Pegna, Carla
Piscitelli, Elisabetta Rosa Ricco, Sophia Renata Rotunno, Alessandro Rufo,
Daniela Sciacovelli, Linda Timpano, Chiara Valenti.
Scuola “G.
Santomauro” A.S. 2016–2017
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