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mercoledì 12 ottobre 2016

Puro illusionismo all’Università degli Studi di Bari

Alla luce del recente episodio accademico in cui alcuni aspiranti ricercatori sono stati beffati dall’Università di Bari, non posso che richiamare delle analogie con l’illusionismo.
Bandito alla fine del 2013, il concorso “Future in Research” nasceva sotto i buoni auspici del ricambio generazionale e della promozione delle eccellenze della ricerca pugliese. Era rivolto ai precari del mondo accademico, invitati a proporre un progetto inedito che sarebbe stato valutato da una commissione nazionale. I 4 atenei pugliesi avrebbero potuto così assumere per un triennio 170 ricercatori. Molti dei quali avevano avuto un’idea geniale, vincendo il bando regionale, non sono stati integrati nell’Università. Al loro posto sono state prese altre persone, secondo gli usuali meccanismi lindi e puri – a detta del Rettore. Mi domandavo il motivo per cui la paternità dell’idea sia stata sottratta con tanta facilità, ma gli esclusi conoscono la risposta. È inequivocabile. In fase di selezione era stato chiesto loro di firmare una rinuncia ai diritti economici sull’idea presentata. Nessuno si è opposto, forse la precarietà rammollisce o i giovani non sono realmente preparati alla vita vera.
In ogni trucco di magia più pensate di vedere e più è facile ingannarvi. Ci sono cose che servono ad attirare la vostra attenzione, come i bandi di concorso. Pensate di conoscere le procedure, mentre altri sono pronti a incastrarvi per il gran finale. Per sfatare l’inganno dovete smettere di guardare troppo da vicino ed allenare la capacità di guardare così lontano da riuscire a vedere tre anni nel passato o uno nel futuro. Con altri scritti avevo cercato di mettervi in guardia, ma la vostra ostinazione vi ha impedito di comprendere che ogni dettaglio viene ponderato fin dagli inizi dei giochi e per i burattinai non c’è ombra di imprevisto. Nell’illusionismo si susseguono tre atti: la promessa, in cui vi si mostra qualcosa di ordinario che ritenete reale (il concorso, e la vincita); la svolta, in cui lo si trasforma in qualcosa fuori dall’ordinario (la vittoria fallace o la sua scomparsa); il prestigio è l’ultimo atto in cui quel qualcosa riappare, ma nell’Università manca. Mentre in un’illusione si cerca invano il segreto perché non si guarda realmente, nel caso dei ricercatori beffati c’era un indizio piuttosto rivelatore. Quella firma per cui avete ceduto tutto quanto. Non avete protetto il prodotto del vostro lavoro. 
Tutto quello che avete visto è un’illusione, un abile trucco, il migliore che l’Università di Bari abbia orchestrato.
Puro illusionismo Università Bari Silvana Calabrese

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