Translate in your language

martedì 23 settembre 2014

2012: il mondo finisce o non finisce? Il nuovo dubbio amletico

La fine del mondo
Viviamo in una condizione di conto alla rovescia. Il mondo finisce o non finisce? Non molto tempo fa si udiva spesso in televisione la pubblicità di alcune trasmissioni televisive, tra cui Voyager, e si poteva notare come esse vertessero su frasi a impatto come ad esempio: “2012: la fine del mondo?”. Pur inserendovi il punto interrogativo, la frase contiene un’intrinseca affermazione candidata ad attecchire nella mente degli spettatori.
 
Piramide di Kukulcan o El Castillo e il cortile dei mille guerrieri a Chichén Itza
Piramide di Kukulcan o El Castillo e il cortile dei mille guerrieri a Chichén Itza
Può darsi che in pochi siano realmente interessati alla civiltà dei Maya, ma oggi hanno acquisito la massima notorietà grazie al messaggio che il potente mezzo mediatico ha veicolato.
La presunta fine del mondo non ha generato una psicosi collettiva, bensì un senso di potere da parte degli individui. L’umanità ha dimostrato, nel corso delle epoche storiche, la sua brama in merito ad un argomento: saper stabilire la data esatta o comunque l’anno in cui la vita sul pianeta Terra cesserà. La nostra presunzione non avrà mai fine!
Tuttavia abbiamo creduto alle parole dei conduttori televisivi, parole verbali cariche di un’importanza e di una rilevanza che la cassa di risonanza mediatica ha conferito loro. Ma siamo anche corsi in libreria ad acquistare una o più copie di quei libri che promettevano di esaurire l’intero repertorio circa il famigerato 2012.
La televisione ha un potere ipnotico... anche quando si accinge a smentire un messaggio che si era ormai consolidato.
Se Giacobbo avesse continuato a parlare di fine del mondo e se questa poi fosse mancata all’appuntamento, l’intera credibilità del conduttore sarebbe crollata molto più in fretta del Muro di Berlino. Oggi nella sua trasmissione ritratta l’argomento e ci prepara all’evento che non accadrà.
È una fortuna che le cose scritte su carta e opportunamente datate resistano allo scorrere del tempo, perché ho proprio una citazione per Voi:
«Il calendario Maya riporterebbe due previsioni future: la prima riguardava la conquista spagnola; la seconda menziona una data, il 21 dicembre 2012, giorno in cui secondo la profezia, si concluderà un ciclo cosmico. Tale previsione del futuro, non va intesa come fine del mondo, ma indica la conclusione di un anno galattico. Si presume che i Maya avessero scoperto non solo che la Terra gira intorno al Sole, ma che anche il sistema solare compie un moto di rotazione intorno alla galassia. Un anno galattico, che indica il giro completo, dura circa 25626 anni».
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 7 gennaio 2012, pag. 16.

Nessun commento:

Posta un commento