Celiachia. È molto diffusa. Informiamoci
Areteo di Cappadocia (120–200 d. C.) fu il primo a impiegare il termine
«koiliakos» col significato di «colui che soffre nell’intestino». La celiachia,
specie se identificata col nome di morbo celiaco, ci spaventa, ma i timori
derivano dal fatto che molti la ignorano. Nella letteratura classica le Colonne
d’Ercole (attuale Stretto di Gibilterra) indicavano il limite estremo del mondo
conosciuto e di conseguenza anche della conoscenza. Al di là di tale limite
trovavano germoglio i timori degli uomini. Ma poi l’audacia degli esploratori
le ha attraversate. Possiamo farlo anche noi con la celiachia. Si tratta di
un’intolleranza permanente al glutine, una proteina di origine vegetale
contenuta in alcuni cereali: grano, orzo, segale, avena, farro, kamut. La sua
manifestazione è come l’amore, non ha età. I sintomi più comuni (diarrea, calo
ponderale, anemia, carenze vitaminiche, fragilità ossea, caduta dei capelli)
derivano dalla scarsità di proteine, vitamine, grassi, sali minerali e questa
carenza è legata all’atrofizzazione dei villi intestinali, deputati
all’assorbimento delle sostanze nutritive. L’incidenza di tale intolleranza si
sta elevando sempre più, ma le diagnosi sono inferiori rispetto al numero
effettivo di soggetti celiaci, costretti ad eliminare anche le più piccole
tracce di farina da ogni loro piatto. Dovranno seguire una dieta senza glutine
a garanzia di un perfetto stato di salute che subirebbe altrimenti danni gravi
o irreparabili. Tutto questo implica un forte impegno nell’educazione
alimentare, ma le privazioni sono sempre meno: cereali come riso, mais, miglio,
soia e altri vanno a sostituire quelli vietati. Inoltre le industrie alimentari
hanno allestito una vasta gamma di alimenti privi di glutine, dalla farina alle
pizze surgelate, dai biscotti farciti ai gelati. In questo modo la dieta di un
celiaco risulta varia ed equilibrata nonostante l’assenza di glutine.
Se avete sintomi associabili a quelli descritti, parlatene col medico il
quale potrebbe, ed è già accaduto, non pensarci e sbagliare irrimediabilmente
diagnosi o portarvi in sala operatoria sospettando un tumore allo stomaco o
all’intestino. Ricordate che non siete soli e nemmeno i soli. Tempo fa è sorta
l’Aic (Associazione Italiana Celiachia); è stata realizzata la pagina 449 del
televideo; potete anche consultare i siti www.aicpuglia.it e www.celiachia.it.
Ora mi rivolgo alle categorie di lettori: se sei un genitore potrai
prenderti cura di tuo figlio; se sei un adolescente l’unico tuo problema sarà
l’età di transizione; se sei un ristoratore puoi inserirti nel network delle
strutture che preparano alimenti «gluten free» incrementando così la tua
clientela e… le tue finanze; se non sei celiaco, oggi hai appreso un nuovo
vocabolo.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 20 febbraio 2013, pag. 20.
Della sezione "Celiachia" fanno parte anche:
- AIC Celiachia. Celiaci di tutta Italia unitevi! (video) ;
- Vita da celiaci: istruzioni per l'uso (Scuola "G. Santomauro") ;
- Celiachia? Credo che rafforzi il carattere ;
- Le dieci idiozie sulla celiachia ;
- Frumento deglutinato? Informazioni falsate dai media ;
- Stop all'erogazione dei buoni per i celiaci che trasgrediscono la dieta ;
- La moda del senza glutine prolifera tra i ristoratori ;
- Gli aspetti psicologici della celiachia (Scuola Santomauro) ;
- Dacci oggi il nostro pane quotidiano... senza glutine;
- Rotavirus. Scoperto cosa attiva la celiachia .
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