Cartoline e tecnologia, Postcrossing
cambia tutto
Stiamo
assistendo a un fenomeno sociale nuovo: il tramonto della cartolina augurale e
odeporica. La causa viene ricondotta alla tecnologia. I sintomi sono evidenti
se si traccia un bilancio al termine dell’estate o dell’anno solare. Negli
ultimi anni si è drasticamente ridotto il numero di cartoline spedite o
consegnate a mano, a vantaggio di saluti scambiati tramite e-mail, social
network o mms. Nell’era della comunicazione celere e globale sta svanendo
proprio il mezzo di comunicazione figurativa dalla facile circolazione. Essendo
ghiotta di cartoline fino a reputarle pari a titoli azionari, vorrei invitarvi
a riconsiderare l’importanza di quello che per qualche secolo è stato un
fenomeno di costume. Poteva scriverle chiunque, anche gli analfabeti
rivolgendosi agli scrivani. Ricordate la cartolina precetto? Era sicuramente il
tipo di ricezione meno gradito dato che si trattava della chiamata alle armi o
segnalava la scadenza del congedo. La cartofilia (cartoline), insieme a
filatelìa (francobolli) e numismatica (monete e medaglie), è in grado di fornire
il fedele spaccato dell’evoluzione storica della nostra società. Quel
cartoncino leggero e rettangolare nacque nel 1870 in Francia grazie al
fiuto da commerciante di Louis Besnardeau, proprietario della libreria della
cittadina di Sillé–le–Guillaume. Le cartoline riproducevano motivi patriottici
suscitando l’interesse dei soldati i quali avrebbero spezzato la monotonia
della vita di caserma inviando missive alle famiglie e alle fidanzate. La
paternità della moderna cartolina illustrata sarebbe contesa: nel 1796, anche
se rimase un esperimento isolato, l’editore tedesco Miesler stampò e divulgò
alcune vedute di Berlino. Nel 1869
in Austria, per iniziativa di I. Hermann, venne
impiegata per la prima volta la cartolina postale, composta dal «recto»
riservato all’indirizzo del destinatario e all’apposizione del francobollo, e
dal «verso» occupato dalla corrispondenza. Nella cartolina illustrata,
l’illustrazione occupò interamente il verso, e il recto venne diviso in due
parti: una riservata all’indirizzo e all’affrancatura, l’altra alla
corrispondenza. Una foto paesaggistica digitale è anch’essa un gradito
souvenir, ma non potremo mai competere con le riprese aeree o con la
suggestione degli skyline di famose città o dei tramonti mozzafiato che editori
addetti alle riproduzioni artistiche ci donano. Salutiamo nostalgicamente la
cartolina o ne proroghiamo degnamente l’esistenza? In realtà la cartolina
risorge dalle ceneri come l’Araba fenice. In tanti, affranti dall’obsolescenza
della cartolina, hanno trovato rifugio nel sito Postcrossing.com, creato dal portoghese
Paulo Magalhães nel 2005 per permettere lo scambio di cartoline da tutto il
globo.
Da “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, 14 gennaio 2013, pag. 14.
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