La pratica dell'inchino o del m'inclino?
Lo slogan Costa andrebbe cambiato da «La vacanza che ti manca» a «la
vacanza che non dimenticherai». La flotta è cresciuta nel tempo con Costa
Classica, Allegra, Romantica, Victoria, Atlantica, Mediterranea, Fortuna,
Magica, Serena, Pacifica, ma io ricordo benissimo il giorno in cui si
annunciava l’entrata in servizio della nuova ammiraglia Concordia. Era domenica
9.7.2006 e i media ne trasmettevano la maestosità espressa in metri e numero di
vasche idromassaggio jacuzzi. Le parole d’ordine pronunciate erano lusso e
sfarzo abbinate a una nave trasformatasi da mezzo per effettuare un viaggio a
luogo di vacanza navigante. È ridondante recuperare il parallelo con il
Titanic, il transatlantico ritenuto inaffondabile e che entrò in collisione con
un iceberg proprio durante il suo viaggio inaugurale da Southampton a New York
il 14.4.1912.
Il 13.1.2012 una sciagura ha colpito la Concordia. Chi
c’era a bordo? Giovani alle prese con la spensieratezza di una vacanza? Anziani
già in assetto di navigazione verso il viale dei freddi marmi? O giovani coppie
di sposi che hanno intravisto nel matrimonio la tomba dell’amore? La storia del
naufragio ha dell’incredibile e ne consegue che nel XXI secolo ci piace
realizzare enormi progetti, ma pieni di falle! Una lista di passeggeri rimasta
a bordo; il personale che omette di soccorrere i passeggeri; l’abbandono della
nave da parte del comandante Schettino; il pericolo ambientale causato dai
serbatoi ricolmi di nafta e gasolio. Non chiare risultano le norme in materia
di evacuazione visto che non erano state ancora effettuate delle esercitazioni.
Errare è umano, ma le circostanze unite alla navigazione sotto costa
dell’isola del Giglio sono un azzardo. La visione delle immagini dà la stessa
impressione di un nuovo giocattolo donato a un bambino: gli procurerà euforia,
ma dopo poco troveremo quel gioco rotto, inclinato su un fianco e arenato in un
angolo dell’appartamento. L’ordinanza emessa dal gip di Grosseto spiega che
Schettino rimase fermo sulla scogliera del Giglio e guardò la nave affondare.
Forse i criteri di selezione in ambito lavorativo sono troppo blandi e
sbrigativi e non volti a comprendere l’inclinazione dei candidati. Ho giocato
un po’ con le parole, perdonatemi. Volevo accostarmi al ciglio della lingua
italiana, non mi incaglierò.
Da "La Gazzetta del Mezzogiorno", 24 gennaio 2012, pag. 24.
Della sezione "Ironia" (che in alcuni casi è sarcasmo) potrebbe interessarti anche:
Complimenti Silvana, bel blog.
RispondiEliminaNon capita spesso che mi soffermi oltre il primo pezzo. Ne ho letti un altro paio e mi sono piaciuti.
Bella e toccante la categoria dedicata a chi non c'è più. Ero piccolino quando Armstrong pose il piede sulla Luna, ma è un ricordo incancellabile.
Continua a raccontare. Se permetti, metterò il link del tuo blog nella lista del bloggers che frequento. Passerò a leggere altro quando posso.
Un saluto,
HP