Recensione: Nunzio Mastrorocco,
Populus Apuliae. Atlante demografico del
numero dei ‘Fuochi’ (nuclei familiari) e della popolazione dei 258 comuni di
Puglia dal xiii secolo ad oggi,
Suma Editore, Sammichele di Bari (Ba)
2013, pp. 348.
Nel presentare il volume non posso che esaltare la
possibilità di sfumare la corretta scelta lessicale: è un atlante demografico. Atlante era anche il nome del titano che porta
la volta celeste sulle spalle. Lo si potrebbe paragonare all’autore che si è
assunto l’onere di portare sulle spalle il peso demografico degli ultimi 8
secoli di storia dei comuni pugliesi non per punizione divina, bensì per
rendere omaggio alla sua regione natia.
Il testo, lungi dal costituire un punto fermo in questo
settore disciplinare, diviene un approdo sicuro per inaugurare nuovi viaggi di ricerca alla scoperta
della storia e della demografia delle terre di Puglia e delle altre regioni
italiane. È infatti un’opera esemplare per quanti desiderino emulare uno studio
di tale portata che ha previsto la consultazione di un nutrito numero di fonti
ed un arco temporale pari a una decade. Per il momento appare un lavoro unico
nel suo genere e custode dell’auspicio che rappresenti un varco verso
l’approfondimento della microstoria di ogni Universitas
(comune), nonché l’espansione protesa ad altre realtà regionali così da
realizzare un mosaico valido per l’intera penisola. Un compendio tutto da
integrare, dunque, con la passione e la costanza che solo il vero ricercatore
possiede.
Il volume si inaugura con una premessa esaustiva delle fonti
storico–demografiche, elemento propedeutico all’iter che l’opera propone.
Anche per i meno dotti è suggestivo poter ripercorrere tutta
la Puglia dalla A di Accadia (Fg)
alla Z di Zollino (Le) esplorando
oltre 250 centri urbani. A ciascun comune si associa una tavola recante gli
anni per i quali è stato possibile desumere le informazioni sul numero dei
fuochi (nuclei familiari) o sull’ammontare della popolazione delineando un
certificato storico che affonda le radici in 800 anni di storia. A corredare le
schede intervengono le istantanee di Giusy Pedone capaci di immortalare lo
scorcio di ciascun paese imprimendolo per sempre.
La materia prima utile all’elaborazione dell’eroica impresa
del Mastrorocco è data da remote fonti d’archivio, uno dei più grandi patrimoni
dell’umanità e ancora l’unico modo per viaggiare nel tempo. Rilevazioni
focatiche, Status animarum, catasto onciario, statistiche
preunitarie, censimenti della popolazione, anagrafe, si tratta di documenti la
cui redazione era ed è mossa da ragioni differenti (fiscali, religiose,
meramente quantitative, statistiche) e sia pur con i limiti insiti nella
motivazione della loro stesura, rappresentano la possibilità di ricostruire la
storia del nostro popolo.
Tuttavia la tirannia del tempo miete delle difficoltà e
talvolta spazza via inesorabilmente le tracce del passato. Il riferimento è
d’obbligo e indirizzato alle devastazioni causate dal secondo conflitto
mondiale che ha portato alla scomparsa di alcune di queste fonti documentarie.
Abbiamo perso una parte della nostra memoria collettiva, parzialmente
recuperabile per merito delle indicazioni demografiche del Regno di Napoli
fornite dai curatori di dizionari
storici e geografici: Mazzella, Bacco, Beltrano, Pacichelli, Sacco,
Giustiniani, Alfano.
Ogni viaggio si arricchisce di esperienze e sensazioni
personali, dunque bon voyage!
L’opera è stata realizzata con il patrocinio dell’Istituto
Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali (Ipres)
la cui finalità assicura, attraverso attività di studio e di ricerca, la
valutazione e l’attuazione delle politiche regionali di sviluppo.
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