Babbo Natale sfida la crisi e come noi stringe la
cinghia
Sapevamo che sarebbe successo, solo, speravamo che non
accadesse così presto. La crisi dell’economia ha raggiunto il Polo Nord di
Babbo Natale. Non riceverete doni quest’anno. L’IMU è solo la scintilla del
disastro. Tutto è cominciato con il rincaro dei prezzi dei prodotti alimentari:
Babbo Natale ha dovuto, come molti di noi, «stringere la cinghia», cosa che per
il suo pancione ha avuto un effetto pari al bendaggio gastrico. Quindi ha perso
svariati chili e gli è diminuita la pressione sanguigna. Vivrà più a lungo, ma
di stenti. L’aumento delle accise sul carburante magico che mette in moto la
slitta, solo esteticamente trainata dalle renne, ne impedisce l’utilizzo. La
benzina che costa più del solido latte polare è causa di enormi svantaggi.
Passiamo ora ai suoi dipendenti, gli elfi e i
folletti. Alcuni di loro sono finiti in cassa integrazione; altri hanno
usufruito del prepensionamento per evitare di vivere lo straziante scenario
della fine di una tradizione millenaria; altri ancora hanno avuto degli
incidenti sul lavoro: secondo il foglio d’ingresso al «glaciospedale» hanno
riportato fratture multiple e scomposte dovute a rovinose cadute. In altre
parole sono inciampati nel buco dell’ozono.
Lo scioglimento dei ghiacciai dovuto al
surriscaldamento globale per effetto serra ha determinato la perdita di alcune
migliaia di miglia quadrate del suo laboratorio con giocattoli, carta da regalo
e nastri glitterati ormai irrecuperabili, dispersi nel Mar Glaciale Artico.
Strano a dirsi, ma questo evento non costituisce un problema dato che la
planimetria catastale dichiarata non era conforme alle reali dimensioni del
laboratorio. Sono piccole truffe edili disseminate qui e là nel globo.
Forse da quest’anno sarebbe opportuno inviare, in
busta chiusa, un vaglia o qualche banconota che valga a risanare le finanze
artiche.
Tuttavia potete ancora scrivergli, anzi continuate a
farlo. Continuate a credere nella magia del Natale. Sostenete la tradizione
anche da adulti e con lo stesso calore di quando vi spingeva a realizzare quei
sia pur piccoli progetti (addobbi, lavoretti, biglietti augurali, pellicole, la
tavola elegantemente imbandita), ma densi di fede, gioia, entusiasmo,
perspicacia.
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