Una delle costanti sociali immune da ogni cambiamento è la
differenza tra uomo e donna. E non mi riferisco all’ovviamente indiscussa
diversità anatomica, bensì al divario tra i ruoli ad essi attribuiti, nonché al
valore e alla deferenza che ad essi si associa, quasi per convenzione.
Neppure
la tempra dimostrata da maschilisti e femministe ha saputo cogliere in
profondità l’importanza e il senso della compresenza di uomo e donna nel mondo.
Infatti i convinti maschilisti, ancor oggi colmi di stizza per la conquista del
voto da parte delle donne, negano alle consorti un aiuto a trasportare le
pesanti borse della spesa giustificando questo sciopero di collaborazione
domestica con la volontà femminile di porsi sullo stesso livello dell’altro
sesso. In egual guisa le impenitenti femministe vogliono dimostrare un vigore
maggiore del proprio partner e questa ossessione le conduce lontane dal ruolo
di casalinghe, ma soprattutto di madri ed educatrici della propria prole, pur
di affermare prepotentemente una carriera. Forse hanno dimenticato che la
maternità non è cedibile e la formazione dei figli non è un impegno delegabile
ad altri.
Nel campo di trucco, vestiario ed età dimostrata le donne
sono vittime sociali di mode, tendenze critiche e pettegolezzi di cui gli
uomini sono totalmente esenti.
Il tema più delicato è costituito dagli elementi anatomici e
fisiologici della donna che la rendono vulnerabile rispetto all’uomo. Ma la
vulnerabilità non può essere considerata negativamente, dovrebbe anzi motivare
al rispetto e alla protezione. Così non è come dimostrano femminicidi, stupri,
violenze e discriminazioni sul posto di lavoro. Perfino gli spot pubblicitari
rimarcano il declino fisico delle donne illustrandone gli aspetti più intimi.
Echeggia ancora nelle nostre orecchie quella pubblicità sui salvaslip adatti
alle perdite urinarie. Se i tabù del gentil sesso sono stati dissacrati del
tutto, più graduale è lo stesso processo per il «sesso forte». L’evirazione non
è più una novità ed è la conseguenza di vari fattori, dalla perversione alla
vendetta. Si sta rafforzando anche la pratica dello stupro al maschile
legittimato come un gioco da chi lo attua. Ma è con una pubblicità inedita che
si può affermare «la parità dei sessi è adesso!»: si tratta del primo
assorbente al maschile. Ora sappiamo che le perdite urinarie accomunano
entrambi i sessi e che l’uomo ha bisogno di protezione in proposito almeno
quanto il «sesso debole».
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 18 gennaio 2015, p. 16.
L'articolo fa parte della sezione "SESSO". Potrebbe interessarti anche:
- Sesso estremo, bondage, lo famo strano davvero!
- Ricicla il tuo profilattico, lascialo in Parco Due Giugno!
- È giallo su un inedito crimine sessuale
- Picconate al sistema di valori con la tv sempre più a luci rosse
- Mamma, papà... da dove vengono i bambini?
L'articolo fa parte della sezione "SESSO". Potrebbe interessarti anche:
- Sesso estremo, bondage, lo famo strano davvero!
- Ricicla il tuo profilattico, lascialo in Parco Due Giugno!
- È giallo su un inedito crimine sessuale
- Picconate al sistema di valori con la tv sempre più a luci rosse
- Mamma, papà... da dove vengono i bambini?
Nessun commento:
Posta un commento