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sabato 5 settembre 2015

Legalità gli italiani la osservino senza discutere

Il senso del dovere salverà la società
La ricetta del lecito è svelata
     Legalità? Se ne parla continuamente e non siamo entusiasti di proseguire questa tradizione, ma poiché non la si mette in pratica ci sentiamo in dovere di svelarvi la ricetta della liceità. È un argomento molto delicato, troppo chiacchierato e troppo poco compreso e praticato. È un concetto che richiama l’idea di agire secondo la legge e con un forte senso del dovere. Evoca e richiama il giusto, ma cade la linea. Viene violata dai politici che dovrebbero essere i primi cittadini a rappresentarla per trasmetterci un esempio civico. Il malcostume nazionale costituisce il grande albero dell’illegalità di cui si sta diffondendo una pericolosa cultura, un circolo vizioso di cui si è artefici, ma ci si proclama vittime innocenti. Sì, vittime dello stesso sistema di cui facciamo parte. È sorprendente il modo in cui ci si adatti al peggio vantandosi della propria furbizia. L’ingiusto procura vantaggi (come superare un concorso con le raccomandazioni), ma comporta la perdita della dignità umana.
     Se l’illegalità è come un albero, tutto ha inizio dal seme delle piccole azioni quotidiane sbagliate che compiamo come fossero la norma. La chiave per contrastare l’illecito esiste.
     La distinzione tra bene e male cominciamo a impararla durante l’infanzia all’interno di due contesti formativi principali: la famiglia e la scuola. I genitori ci infondono la buona educazione, il rispetto verso persone o cose, il senso delle regole, la modestia accompagnata da parsimonia e sobrietà e quel ricco bagaglio di principi e valori in cui credere e per la cui difesa battersi. La scuola è promotrice di cultura e informazione che inducono a maturare una corretta crescita democratica sorretta dall’educazione civica. Nella società le azioni di ciascuno hanno ricadute sulla vita di persone che nemmeno conosciamo, quindi ci toccano scelte responsabili.
     Ora vi salutiamo e torniamo al nostro dovere: i compiti.
     L’articolo ha partecipato all’edizione 2015 del Newspapergame ed è apparso su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 5 marzo 2015, p. VI.
     La redazione: Alessia Polimeno, Martina Paradiso, Alessandra Triggiani, Giacomo Bartoli, Luna Guerra, Gaia Carenza, Clara My, Chiara Cellamare, Michele Davide Buonsante, Elisa Perrone, Marco De Santis, Alessandro Petrarolo, Andrea Faraone, Mattia Olivieri, Massimiliano Benvestito, Marialuisa Laviosa, Alessia Blanche Vlora, Martina Polignano, Carola Nardelli, Daniela Minunno, Michele Micunco.
Scuola Media “G. Santomauro” A.S. 2014/2015

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