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giovedì 13 ottobre 2016

Halloween. Lo scherzetto del diavolo

     Recensione: Aldo Buonaiuto, Halloween. Lo scherzetto del diavolo, Sempre Comunicazione, Legnago (VR) 2016, pp. 126, € 10,00.
Halloween Aldo Buonaiuto Copertina
     Ancora oggi c’è una minoranza di persone che balbetta il nome di una festività che qualche anno fa ci era del tutto estranea e che oggi vede un coinvolgimento collettivo nel nostro paese. Ma quanto accade in Italia non è allarmante se paragonato al modo che gli Stati Uniti hanno di osservare la ricorrenza di Halloween. La macchinazione commerciale è tale da raggiungere elevati volumi di affari, ma soprattutto rende la vigilia di Ognissanti seconda solo al Natale.
     Un quesito spontaneo riguarda le motivazioni per cui la partecipazione si sia tanto espansa. Gran parte della gente la subisce passivamente – merito dell’effetto domino – e la considera un’occasione di svago da condividere con gli amici, ma il movente per cui è nata e prospera potrebbe essere tetro.
     Fin dalle sue origini Halloween ha raccolto una folta schiera di favorevoli e detrattori, ma gli uni non danno ascolto agli altri. Però se è un sacerdote esorcista ad esprimere un’opinione, gli dobbiamo credito. Don Aldo Buonaiuto è esperto in materia di satanismo, sette, occultismo e problematiche connesse all’emarginazione – sempre tanto vigorosa nella società del progresso.
Halloween Don Aldo Buonaiuto esorcista
     Se il pastore di anime sostiene che la festa delle zucche sia, in realtà, una festa per zucche vuote nonché uno scherzetto demoniaco fatale per l’anima, è più che certo che ha delle valide ragioni a suffragio di tale assunto.
     No, no! Fermi, lettori! Non andate via! Continuate a leggere! Non si fugge dalla verità!
     È da un grande lavoro di ricerca che viene alla luce l’opera del Buonaiuto. L’autore ha a lungo investigato e scavato a fondo fino a giungere a una sorgente sotterranea, quella di Halloween.
     Quasi duplicasse il carnevale indossa la maschera dell’innocenza, ma traghetta tematiche spettrali.
     Si giova del propellente tipicamente anglosassone che rende tutto mastodontico e teatrale, ma dietro le quinte cela un orripilante anelito.
     È una ricorrenza che raccoglie ogni anno sempre più fedeli nell’atto di compiere un rito. Può esserci qualcosa di demoniaco in questo? È possibile, specialmente quando il sollazzo cede il passo all’orrifico.
     A partire da un’indagine di natura storica e antropologica, fino ad un’osservazione social contemporanea, i tratti salienti dei festeggiamenti del 31 ottobre sono chiari, benché tenebrosi: si tratta di un limbo non solo tra il regno dei vivi e quello dei morti – come vuole la tradizione – ma anche tra mostruoso e piacevole, trasgressivo e divertente, tetro e gioioso, fino ai sommi opposti, bene e male.
     Halloween forse è parte dell’horror e come tale serve a sdrammatizzare la paura della morte, ma a quanto pare l’ultimo giorno di ottobre è anche un’importante data del calendario satanista che ora si è insinuata nel calendario dei cristiani (non in quello cristiano).
     Chi non si schiera o ne sottovaluta gli effetti non è estraneo al cambiamento, anzi è colpevole di promozione latente dell’occulto. 
     Esiste una soluzione da mettere in atto prima che questa festa ci si ritorca contro, e prima che sia troppo tardi per contrastarne le conseguenze, e consiste nel reale significato che contribuiamo a veicolare: dovremmo trasformarlo in un messaggio di luce che fende le tenebre e non viceversa. 


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