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mercoledì 26 ottobre 2016

Oh Amiu che il debito hai saldato, sappi che ti ho perdonato

Contrarre un debito non fa onore a nessuno, sia esso una persona fisica o giuridica. Tuttavia accade spesso che quote di denaro restino sospese in una specie di dimensione parallela chiamata «insolvenza». Ci si augura che tale incapacità di adempiere all’obbligo di pagamento non sia in realtà un caso di insolvenza fraudolenta. Perché si tratterebbe di un vero e proprio reato commesso da chi contrae un impegno di pagamento col proposito di non adempierlo. L’Azienda Municipale di Igiene Urbana deve delle spiegazioni ai baresi. Dicendolo con l’odierna commistione linguistica, deve fare outing.
Grandaliano Amiu cattiva gestione
Nel suo periodo aureo, l’Amiu decise, col consenso del Comune di Bari e con la collaborazione della catena di ipermercati Coop, di inaugurare un’operazione a premi denominata «Chi differenzia ci guadagna». In qualità di soggetto promotore, Amiu S.p.a. volle incentivare il servizio di raccolta differenziata incrementando la percentuale di rifiuti raccolti in modalità differenziata.
Le cinque isole ecologiche o depositi zonali situati nella città di Bari avrebbero accolto gli utenti dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 11.30. L’operazione che i cittadini erano invitati ad effettuare sarebbe stata il conferimento di propri rifiuti accuratamente differenziati (carta, vetro, plastica, contenitori in banda stagnata, alluminio, organico, olio vegetale da cucina, indumenti usati). Conferendo determinati quantitativi di rifiuti si potevano ottenere e cumulare punti secondo quanto stabilito dal regolamento. Il premio maggiormente ambito corrispondeva alla soglia di 100 punti che permetteva di reclamare un buono pari a 10 € da spendere presso l’Ipercoop. L’alternativa era costituita dallo sconto del 30% sulla parte variabile della Tari al raggiungimento di 550 Kg annui di rifiuti differenziati. 
Mossi maggiormente dall’incentivo economico più che dall’interesse ambientale i cittadini aumentarono esponenzialmente e spesso il loro ceto di appartenenza era elevato. Il 31.1.2015 la raccolta degli ecopunti è cessata e fino ad oggi nessun impiegato proferisce parola in merito alla riattivazione. Prosegue solo la raccolta utile alla detrazione Tari. Ma l’Amiu si è impegnata a consegnare più di un migliaio di buoni sconto da 10 € la cui richiesta è stata inoltrata nell’arco di tempo compreso fra il 2.1.2015 ed il 31.01.2015. Secondo il dizionario è un debito, non assolverlo è un’insolvenza, contrarlo sapendo di non poterlo estinguere è insolvenza fraudolenta. Ma non è questo il caso poiché, sia pur con un forte ritardo, il debito è ora saldato. 

L'articolo fa parte della sezione "Amiu e Rifiuti". 
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