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mercoledì 5 luglio 2017

Eden V. Storie di relitti tra le increspature del mare

Navi fantasma, misteriosi relitti, storie spettrali
     Le onde marine smussano le coste e ne modellano il profilo. Con la scala Douglas descriviamo la condizione del mare in base all’altezza delle onde. Le correnti ci restituiscono la spazzatura che abbiamo donato alle acque. Con la sua turbolenza il mare è capace di cancellare ogni segno di naufragio o conservarlo come in un fermo immagine. Questo è ciò che direbbe una voce narrante mentre sullo schermo compare, remota, la Eden V che si staglia sul litorale di Lesina (Foggia). 
Relitti Eden V Lesina arenata Silvana Calabrese - Blog
     Una nave cargo che a partire dal suo varo ha mutato più volte il nome. Il 16 dicembre 1988 le condizioni meteorologiche si dimostrarono avverse con un vento polare, un mare molto grosso e scarsa visibilità. La chiglia della Eden V tocca i fondali del Gargano e vi si arena. Proveniva da Beirut. Il mistero aleggia: sulla sua rotta, dall’analisi della quale emergono interrogativi sulla posizione, incompatibile; sul giornale di bordo le cui uniche notizie riportate riguardano l’ultimo viaggio; sul suo equipaggio, rinnovato a Beirut e con fedine penali non immacolate; sul suo carico, sparito dalle stive, sulla sua liceità (si parla di armi e droga). Non lanciò un S.O.S. neppure di fronte all’evidenza dell’insabbiamento. Sulle dune di Lesina comparvero fusti metallici forse contenenti scorie. Nell’estate del 1999 quell’ammasso di ruggine di circa 100 metri ha attratto anche me. Ho visto bagnanti entrarvi attraverso una falla, a prua, e fare il bagno ignari o incuranti del rischio cui esponevano la propria salute. Ma anche le autorità competenti hanno peccato di superficialità: a fronte di urgenti verifiche volte ad accertare l’eventuale presenza di idrocarburi, spesso esclusa dalle ispezioni eseguite, ad un certo punto olio e carburante si sono riversati in mare. Fu il deterioramento del relitto, la cui struttura si stava sfaldando inesorabilmente, a causare la fuoriuscita di emulsioni oleose, cosa che spinse la Provincia di Foggia a disporre i lavori di bonifica (2007). 
     Natante fantasma, equipaggio spettrale, irreperibile. A scandagliare il fondo della nave con le sue molteplici identità si prova un brivido come se la tramontana stessa soffiasse sulla nostra schiena. A ogni nome della medesima imbarcazione corrisponde un capitolo di una storia che termina con una dichiarazione di affondamento, fittizia. Questa è solo una delle ordinarie storie di navi che un tempo solcavano i mari, unici custodi delle reali dinamiche dei naufragi.

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