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mercoledì 18 aprile 2018

Una taglia sulla testa degli hacker anzi dei cracker

Silvana Calabrese Direttore
È un’idea regalo molto gradita. Trovatemi una ricorrenza a carattere festivo, un budget sufficientemente elevato ed io vi dirò che potete confezionare un personal computer. Per qualcuno è un giocattolo per altri uno strumento di studio o di lavoro. Ma c’è sempre qualcosa pronta a rovinare l’idillio instauratosi tra uomo e macchina. In effetti in ogni storia di fantasia ad un eroico protagonista si contrappone un antagonista. Si tratta del virus. Secondo la definizione che la stessa guida del pc offre, è un programma che si autoreplica infettando sistemi operativi, danneggiando file ed influendo sulle prestazioni e sulla stabilità del sistema. Il caro computer al quale avevate affidato appunti di studio, file di salvataggio di un gioco o magari la stesura di un libro da pubblicare, ora è malato. A seconda della sua letalità un virus si può rimuovere grazie all’intervento del programma antivirus, a garanzia del corretto funzionamento del quale, è opportuno effettuare periodicamente e frequentemente un aggiornamento ed una scansione. Questo perché vengono messi in circolazione sempre nuovi virus. Esistono anche virus capaci di impedire il lavoro dell’antivirus. I canali di propagazione sono il web e i dispositivi come pen drive o Cd. Ne consegue una specie di battaglia navale a suon di parolacce informatiche: virus, malware, worm, trojan horse, spesso nascosti in programmi legittimi. Nella squadra dei buoni abbiamo il firewall, letteralmente muro di fuoco, una barriera–maggiordomo che segnala–annuncia la presenza liminale di un ospite non particolarmente gradito.
Se colpiti e affondati da un potente virus dovrete ricorrere all’aiuto del medico dei computer, il tecnico, talvolta costretto a formattare il calcolatore. Tale operazione vi costringerà poi a reinstallare tutti i programmi e a reinserire ogni documento perché sarà come ricominciare tutto dal principio. Di tutto questo è doveroso ringraziare… Qui sorge un errore terminologico. L’hacker è colui che affronta sfide intellettuali inerenti l’informatica o l’ingegneria elettronica. Quindi lo assolviamo. Mentre il cracker è il criminale informatico che aggira programmi e pensa a metodi per danneggiare software altrui. È sul loro capo che intendo porre una taglia, senza limiti, come i danni che causano. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 13 marzo 2016, p. 20. 

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