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mercoledì 26 novembre 2014

Fenomeni di erosione e costruzioni della fantasia

     Il caso del continente Mu.
     (Tratto dal libro Tutti i misteri sono risolti, pp. 90–92).
     Un’immersione casuale a sud del Giappone ha reso possibile la scoperta di un’enorme struttura di roccia a gradoni. L’archeologia subacquea ha il pregio di regalare immense emozioni. Si è ipotizzato che si trattasse dei resti del continente Mu, contrazione di Lemuria, presunto gemello di Atlantide ubicato nel Pacifico. Era il gemello di Atlantide in salute e in malattia, poiché si narra di un continente florido che raggiunse il massimo splendore. Scomparve senza lasciare traccia a causa di un cataclisma inaudito.
 
     Non si è fatto accenno ad un elemento naturale. L’acqua è abile a scolpire la roccia almeno quanto il vento.
In alto: roccia soggetta ad erosione eolica. Sardegna, Capo d'Orso.
In basso: piramidi di erosione tramite scorrimento delle acque.
Trentino-Alto Adige, Segonzano, altopiano del Renon.
     Vi sono delle analogie con il suddetto ritrovamento. Molti anni fa seguii un documentario che trattava temi di astronomia. I riflettori erano puntati su Marte, in particolare sul “volto di Marte”. Notai che il programma si abbandonò alle divagazioni più fantasiose tali da poter scrivere un intero manuale di storia su una remota civiltà marziana. Si citò la religione, gli inevitabili conflitti e per dare maggior risalto al fenomeno (ed incrementare l’audience) fu perfino individuata una somiglianza con la Sfinge. Ciò lasciava supporre l’esistenza di un’antica civiltà marziana più avanzata della nostra al punto da aver compiuto dei viaggi cosmici dalla Terra a Marte e viceversa per mezzo di strumentazioni straordinarie.
Volto di Marte immortalato dalla sonda Viking.
 

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