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sabato 23 settembre 2017

La cultura della vita. Seconda indagine sociodemografica sui giovani

     Recensione: Giovanna Da Molin – Biagio Moretti, La cultura della vita. Seconda indagine sociodemografica sui giovani, Cacucci Editore, Bari 2011, pp. 219.
     Adolescenza, ricerca della propria personalità, sviluppo dell’identità, senso di appartenenza al gruppo, accettazione nel gruppo, emulazione tra coetanei, sono dinamiche tipiche delle fasi evolutive che l’individuo attraversa nel corso della sua vita. Si tratta di elementi che rientrano nella normalità se non fosse che spesso gli atteggiamenti giovanili convergono verso l’assunzione di comportamenti a rischio per la propria e l’altrui incolumità. Comportamenti irresponsabili come porsi alla guida di una vettura al termine di una serata in discoteca con consumazione alcolica al seguito conferisce al Paese il primato della vergogna e delle premature vite stroncate da incidenti automobilistici, la cui funesta notizia giunge di domenica mattina. Per limitare ancor prima di porre fine a tutto questo, nasce la Fondazione “Ciao Vinny”. Fu istituita nel 2002 dopo la scomparsa di Vincenzo Moretti dovuta a un incidente del sabato sera. Affinché la dipartita di Vincenzo non sia vana, affinché il suo ricordo rimanga impresso tra i più giovani è stato avviato il progetto La cultura della vita con l’obiettivo di trasmettere il messaggio del divertimento consapevole dei limiti oltre i quali vi è l’eccesso e più spesso la fine precoce di una vita.
La cultura della vita
     I giovani, con il loro futuro incerto, rappresentano il futuro stesso della società. Da questo assunto emerge la necessità di comprendere l’universo giovanile, le sue problematiche tipiche, il suo codice comportamentale al fine di avviare strategie educative ed informative volte a minimizzare i rischi che attentano alla loro vita. Troppo spesso data per scontata, La cultura della vita va diffusa, interiorizzata, divulgata, custodita gelosamente e generosamente elargita.
     L’opera vaglia gli stili di vita degli studenti frequentanti l’ultimo anno di scuola superiore, si occupa di constatarne le opinioni in merito ad eventi d’attualità e le conoscenze da loro detenute circa gli aspetti sanitari. I ragazzi rappresentano lo specchio della società e le indagini sociodemografiche la superficie speculare che li riflette nell’atto di transizione all’età adulta.
     Gli autori scandaglieranno Opinioni e stili di vita delle matricole dell’Università di Bari per ottenere una “veduta aerea” della condizione giovanile individuandone i modelli di comportamento, il rapporto con la salute, l’impiego dei mezzi di comunicazione e delle nuove tecnologie, ma soprattutto il piano dell’opera è quello di individuare gli aspetti peculiari dell’utilizzo del tempo libero dalla pratica sportiva, sana finché non degenera in estrema, all’ormai diffusa abitudine del divertimento notturno in un luogo divenuto emblema della gioventù: la discoteca.
     Molteplici sono gli allarmi sociali così come multisfaccettate sono le forme di violenza nella società contemporanea. Il capitolo I giovani e la cultura della non violenza ne analizzerà gli aspetti espliciti, trasmessi quotidianamente in mondovisione, e quelli sommersi, taciuti dalla vittima che trova nella paura un deterrente alla volontà di denunciare un episodio di violenza. Carente e poco radicata è la cultura della legalità poiché marcata è la mancanza di fiducia nel sistema giudiziario italiano. Il campione di intervistati dovrà esprimere la propria percezione della violenza e proporre le possibili strategie preventive da mettere in atto per arginare i comportamenti devianti che rappresentano un costo economico sul piano sanitario, ma anche legale, professionale e produttivo.
     La cellula fondamentale della società, la famiglia, che nasce dall’incontro tra estranei, ha subito notevoli trasformazioni a carico della sua struttura e della sua composizione. Matrimonio, famiglia e figli: fra tradizione e nuovi modelli si occupa di indagare sulla percezione del significato di unione, coppia, alla luce di una duplice tendenza: il calo della nuzialità e l’incremento di separazioni e divorzi. L’analisi ha per oggetto la sfera onirica dei giovani, il campo della loro progettualità in vista del futuro. Non solo la famiglia ha vissuto dei mutamenti, ma anche il concetto di giovinezza è cambiato. Oggi si accompagna a “lunga”. La “giovinezza lunga” o “sindrome del ritardo” consiste nel dilatare i tempi di convivenza con il nucleo familiare originario. Le motivazioni di tale scelta sono da ricercarsi nel contesto sociale in cui i tempi dedicati alla formazione sono nettamente più ampi che in passato, di conseguenza si instaura negli individui, non più esattamente giovani, il desiderio di veder realizzate precise ambizioni professionali, cosa che prolunga la permanenza con la famiglia d’origine. Inoltre la realizzazione professionale è divenuta un aspetto inalienabile dell’identità femminile che mal si coniuga con l’orologio biologico delle donne. Il mancato o tardivo raggiungimento di stabilità economica priva di sicurezza chiunque intenda metter su famiglia e alloggiare in un nuovo appartamento. In questi passaggi si colloca la preoccupante riduzione della natalità. Sul banco degli imputati si trova anche la famiglia contemporanea, accusata di eccessiva accondiscendenza, assenza di obblighi è concessione di ampie libertà verso i figli.
     È inevitabile affrontare la tematica Fumo e alcol: tra uso e abuso. Avvertiti nella maggior parte dei casi come forme di evasione e di socializzazione, il fumo di tabacco si accompagna al consumo di alcolici e superalcolici. Si tratta di un’abitudine che ha raggiunto un livello elevato, ma che ancora permette uno spiraglio d’azione verso interventi rivolti a rettificare abitudini tutt’altro che salutari. Considerati riti di iniziazione alla vita adulta, bere e fumare hanno assistito ad un abbassamento considerevole della soglia anagrafica in cui si comincia ad assumere un comportamento che diverrà stabile nel tempo. La buona conoscenza dei danni provocati dal fumo sembra quasi un elemento utile a sdrammatizzare la triste realtà dell’universo dei fumatori. Allarmante è l’attribuzione, alle bevande alcoliche, di effetti benefici di cui non godono. I giovani trascurano il pericolo maggiore di tali rituali: la dipendenza inestirpabile. 
     Giovani e salute prende in esame il rapporto che i giovani hanno con la loro salute, con i servizi medico–sanitari e il livello di informazione rispetto ad alcune patologie quali rosolia, Papilloma virus, influenza suina, Aids. La cura verso la propria salute si attesta su un livello discreto, ma induce alla riflessione la frequenza con cui ci si sottopone al check–up ematochimico annualmente, abitudine che si associa alla possibilità di prevenire l’insorgenza di malattie. Il ricorso massiccio all’acquisto di “pillole del giorno dopo” unito al considerarle un metodo contraccettivo preventivo, e non estremo, dimostra quanto scarna sia l’educazione sessuale, spesso desunta da fonti inaffidabili. 
     I destinatari del libro sono tutti coloro i quali si impegneranno nella lettura attenta e scrupolosa dei fenomeni che ci riguardano da vicino. I riceventi sono coloro i quali adempiono al compito di formare ed educare. Il testo è indirizzato a chi è a capo di istituti governativi, ma anche ai medici, ai docenti, ai genitori, affinché comprendano il codice comunicativo e comportamentale dei figli e fungano per loro da valida guida. Infine l’opera è rivolta ai giovani stessi perché riflettano sulla loro vita vulnerabile, sui loro sogni da concretizzare, sull’intero apparato di valori che oggi appare troppo sfuocato. L’efficacia di un messaggio si misura all’arrivo: se i ragazzi verranno lambiti dal contenuto dell’indagine allora nutriranno un’ardente volontà di iniziare a vedere ogni cosa con nitidezza. 

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