Translate in your language

lunedì 25 giugno 2018

I libri nuocciono alla salute. È salvo chi non legge

L’ultima barzelletta: i libri nocivi alla salute
Un nuovo allarme globale è stato diramato. Riguarda i libri. Pare che nuocciano gravemente alla salute. La colpa ricade su: la carta su cui sono stampati, l’inchiostro dei loro caratteri, il filo di refe col quale sono brossurati e la colla a caldo che ne salda insieme i fogli sul dorso della copertina.
Il veicolo attraverso il quale il messaggio di un libro giunge al pubblico è la carta, nei cui invisibili pori si annida una specie di batteri molto rara, la «abbassus letturam». Si insinua nell’organismo umano mediante le respirazione e trova una sede permanente, nonché rampa d’attacco, negli alveoli polmonari.
I libri nuocciono gravemente alla salute Silvana Calabrese Blog
La rilegatura cucita a filo di refe/brossura, prestigiosa e resistente, è l’habitat del parassita «vade retro liber», noto per le irritazioni cutanee che provoca.
Se i fogli di carta usomano vengono fresati e incollati a caldo, il collante impiegato determina delle malsane esalazioni, inodore e incolore, di tossine che causano congiuntiviti ricorrenti e recidivanti indomabili anche a seguito dell’applicazione di potenti antibiotici.
Su quei gruppi di sedici pagine, detti in gergo tipografico–editoriale sedicesimi, cucite fra di loro viene impresso l’inchiostro (sostanza di varia natura e composizione chimica), vera e propria arma letale che attraverso il derma raggiunge la circolazione sanguigna.
Ecco spiegati scientificamente gli effetti descritti all’unisono dai lettori: calo della vista, rossore oculare, attacchi d’ansia e di panico e orticaria.
I lettori si interrogheranno sulla fondatezza delle mie affermazioni. Verità o menzogna? Trattasi di una burla, di uno scherzo, di un falso volto a mettere in moto il contorto meccanismo della proibizione che scatena la tentazione. È infatti noto che le persone desiderano ardentemente ciò che viene loro proibito, specialmente se ne ignoravano l’importanza prima dell’imposizione del divieto.
I libri non possono che avere proprietà benefiche per la mente che da quei rettangoli di carta trae nutrimento e linfa vitale per le facoltà intellettive. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 1 settembre 2012, p. 20.

Nessun commento:

Posta un commento