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sabato 16 giugno 2018

Il vero cellulare smart è quello ipotecnologico

Silvana Calabrese blog La scorribanda legale
La prima telefonata con un cellulare risale al 1973. Dieci anni dopo si produsse un modello di telefonino dal costo proibitivo. In seguito la maggiore accessibilità dei prezzi e il desiderio dei consumatori di esternare uno status symbol hanno determinato l’evoluzione della telefonia mobile e la sua propagazione inarrestabile. Ogni cittadino fuori dalla propria abitazione poteva telefonare in autonomia senza dover cercare una cabina telefonica. L’invio degli SMS ha permesso comunicazioni brevi e meno esose di una telefonata. Parallelamente si sono sviluppati studi e ricerche sugli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche sulla salute dell’uomo, ma i risultati sono ignorati come la scritta “il fumo uccide” sui pacchi di sigarette. Anche il codice della strada si è espresso sull’uso del cellulare. Eppure il segno di una società in progress era solo agli albori. Infatti nel Terzo millennio approda nelle nostre vite lo smartphone, il cellulare intelligente. È un telefonino multimediale con capacità di memoria, acquisizione dati e connessione. Le sue dimensioni ridotte permettono di tenerlo sul palmo della mano (anche di mani anagraficamente sempre più piccole) perennemente. Ha un sistema operativo, riproduce musica, scatta foto, gira video, naviga in rete, legge la posta elettronica, invia e-mail, scarica videogiochi e tante applicazioni ed è touchscreen. Con uno smartphone siamo sempre connessi ai social e non perdiamo una notifica. I nuovi modelli esordiscono sul mercato con prezzi elevati e non restano sugli scaffali, ma vengono acquistati con sollecitudine. Ci si lamenta dei tetti di spesa dei libri scolastici, ma non ci si priva dell’ultimo smartphone. Il successo di questi dispositivi mobili è la versatilità garantita dalle applicazioni e dalla connessione web, un antidoto alla noia o al vuoto nato dall’incapacità di occupare il nostro tempo altrimenti. Il loro pregio è l’infaticabilità perché non vengono mai spenti, né in carica, né di notte e nemmeno in volo (modalità aerea o volo). Poiché la vita è ben più ampia del display ultratecnologico, esistono ancora emergenze che inducono a inoltrare o ricevere telefonate o SMS urgenti. Messaggi e chiamate: i cardini di una telefonia cellulare sempre più stremata dall’utilizzo eccessivo. È così che quando serve per il suo scopo primario, lo smartphone va in tilt. Ambientalisti e detrattori degli smartphone, nonché possessori dei vecchi modelli di telefonini (sempre funzionanti), possono a gran voce affermare che il vero cellulare “smart” è ipotecnologico. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 19 ottobre 2015, p. 12.

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