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mercoledì 18 febbraio 2015

Sbarco sulla Luna. Intervista ai nonni

La parola a coloro i quali hanno assistito all’evento

Con la partecipazione straordinaria di Raffaele Tridente.

     Un piccolo passo per l’uomo, ma un balzo da gigante per l’umanità. È la prima frase pronunciata dal primo uomo che mise piede sulla Luna. È stato molto emozionante assistere al cambiamento della storia umana (Massimiliano e Michele Micunco). C’è un’altra componente che caratterizza la missione spaziale ed è la forte tensione unita alla paura provata dagli astronauti in partenza verso l’ignoto senza la certezza di fare ritorno a casa. È come acquistare un biglietto di sola andata per lo spazio profondo e misterioso (Martina Polignano).
     In Italia era notte e l’avvenimento veniva raccontato e commentato dal giornalista Tito Stagno. L’aver issato la bandiera degli Stati Uniti d’America sul suolo dava l’impressione che il satellite naturale della Terra fosse diventato di proprietà americana. Da quel giorno non si faceva altro che parlare dell’evento come se fosse la cosa più importante mai accaduta. Grandi e piccini continuavano a narrare le vicende cui avevano assistito (nonno di Gaia).
     Di importanza scientifica fu la raccolta di frammenti della superficie lunare per condurre studi batteriologici alla scoperta di eventuali forme di vita (zio di Marialuisa).
     Come molte famiglie italiane, quella di mia madre si riunì davanti alla televisione che trasmetteva la diretta. Fu come se fosse nato un bambino: vi furono telefonate a catena per avvisare amici e conoscenti, mentre nel salotto tutti fiatavano estasiati. Un giorno prima la Luna era così lontana, ma in quel momento era più vicina che mai (parenti di Marco).
     Arrivati sul suolo lunare gli astronauti furono immediatamente occupati nel sistemare la strumentazione necessaria a condurre gli esperimenti. Aldrin, Collins ed Armstrong erano rappresentanti del genere umano e molto probabilmente in quel momento la loro emozione non aveva eguali ed era mista ad adrenalina pura (ricostruzione di Luna e Carola).
     Eravamo tutti a casa mia colmi di entusiasmo e curiosità di scoprire la meraviglia di una nuova conquista. Eravamo testimoni di una grande svolta della scienza rispetto ai periodi bui della prima e della seconda Guerra mondiale e ci sentivamo dei privilegiati (nonna di Daniela).
     Non solo in casa ci si radunava davanti allo schermo, ma anche chi svolgeva il servizio militare si riuniva con i commilitoni per assistere al grande evento (zio di Alessandra).
     Mio nonno ha avuto modo di viaggiare e recarsi in Florida a Cape Canaveral a visitare di persona la rampa di lancio da cui partì il Saturno V (nonno di Martina Paradiso).
     Anche la radio ha fatto la sua parte. Era domenica sera quando emise un suono sbalorditivo: l’uomo era sulla Luna. E tutti si precipitarono davanti allo schermo per convincere le proprie orecchie di ciò che avevano udito (nonno di Clara).
     È stata sveglia tutta la notte per seguire la diretta e l’annuncio tanto atteso la emozionò moltissimo. Era felice del progresso raggiunto (zia di Alessia Blanche).
     Ancor oggi sul satellite è rimasta traccia dell’arrivo degli astronauti in missione a nome di tutta l’umanità (Massimiliano).
     L’allunaggio non fu solo un insieme di emozioni, ma segnò l’inizio di nuove esplorazioni nel sistema solare ed avrebbe motivato ulteriori missioni (Alessia Polimeno).
     Tre uomini, un sogno e un’oscurità infinità esplorata solo in parte (Alessandro detto Dante). 
Foto di Raffaele Tridente, professore emerito.
     La redazione: Alessia Polimeno, Martina Paradiso, Alessandra Triggiani, Luna Guerra, Gaia Carenza, Clara My, Chiara Cellamare, Michele Davide Buonsante, Elisa Perrone, Marco De Santis, Alessandro Petrarolo, Andrea Faraone, Mattia Olivieri, Massimiliano Benvestito, Marialuisa Laviosa, Alessia Blanche Vlora, Martina Polignano, Carola Nardelli, Daniela Minunno, Michele Micunco.

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