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martedì 6 maggio 2025

Tutta la verità su un blog controverso

Silvana Calabrese Direttore
     Mi chiamo Silvana Calabrese e dirigo il blog “La scorribanda legale” e non intendo chiedere scusa per questo.
     La prima domanda che le persone mi pongono è «Perché proprio questo titolo?».
     Per scorribanda si intende una vera e propria incursione nelle menti dei lettori. Ma è legale, cioè senza razzie poiché è orientata a stimolare la riflessione. La finalità di base è quella di indurre alla legalità, ossia al diventare dei cittadini muniti di buon senso e senso civico.
Silvana Calabrese
La seconda domanda ricorrente è «Come mai ci sono gli squali?».
     I motivi sono due e sono correlati fra loro. Il simbolo dello squalo compare sia nell’intestazione che nel logo del blog ed è il motivo ricorrente dell’inno ufficiale scelto per la mia piattaforma: La grande onda. Tutto ruota attorno alla società contorta nella quale viviamo e alla quale ci adeguiamo in modo riprovevole. È un contesto in cui vige il marciume, i giovani sono soli ed abbandonati e la rete domina le menti di ogni fascia anagrafica. È una metafora oceanica: ci ritroviamo tra le onde impetuose e possiamo scegliere se sfidarle, restare in equilibrio sulla tavola da surf o abbandonarci al loro potente moto. In quest’ultimo caso resteremmo prede di feroci squali.
La scorribanda legale Logo Silvana Calabrese
     È facile affermare che la società è cambiata e che dobbiamo adattarci per non restare in disparte. Io mi oppongo, ho una lunga esperienza di nuotatrice in stile controcorrente. Ho spalle robuste e potrei insegnare questa difficile disciplina. La scorribanda legale funge da porto sicuro per i navigatori del web e per chi si sente ormai esausto dagli sballottamenti della nostra società. Gli squaletti ci sono e rappresentano il pericolo al quale dobbiamo saper tenere testa. 
Silvana Calabrese tipa tosta     È ormai consolidata l’opinione che il mio blog sia una spina nel fianco per chiunque. Ed io aggiungo che è controverso, ma non perché si tradisce, bensì perché scuote gli animi e genera una non condivisione. Oggigiorno ciò che stimola l’introspezione si accompagna anche a un monito e in chi legge si scatena la risposta infiammatoria del tipico colpevole. 
     Tutti noi siamo rei di disordini sociali e quando ci si riflette nel mio blog un fuoco ardente ci pervade. Ogni singolo articolo ha l’effetto di un colpo al cuore, ogni mio pezzo (a seconda delle tematiche e delle sezioni) genera un’emozione: talvolta è tenerezza, altre compassione, ma anche rabbia, odio puro, invidia, insofferenza, irritazione. Tutte emozioni potenti che si spera vengano canalizzate in positivo. Ma mai i miei scritti hanno suscitato indifferenza. Ed è di questo che vado fiera. Stimolo e scuoto nel profondo. Non ho mai cercato la condivisione, bensì la rivolta. E la alimento costantemente. Il mio obiettivo, fin dal principio, è stato questo. E non ho mai mancato un colpo.

Silvana Calabrese blog Andy Warhol pop artQR Code Silvana Calabrese La scorribanda legale

Le intestazioni del blog: tradizionale, estiva, dedicata ad Halloween, natalizia, pasquale. 

Blog La scorribanda legale intestazione tradizionale. Silvana Calabrese

Blog La scorribanda legale intestazione estiva. Silvana Calabrese

Blog La scorribanda legale intestazione dedicata ad Halloween. Silvana Calabrese

Blog La scorribanda legale intestazione natalizia. Silvana Calabrese

Blog La scorribanda legale intestazione pasquale. Silvana Calabrese

lunedì 5 maggio 2025

Moto parcheggiate sui marciapiedi. A Bari si può!

Moto parcheggiate su marciapiedi Bari Italia - La scorribanda legale

     Mi giungono, in redazione, numerose segnalazioni (con foto) di un abuso costante: il parcheggio di moto e scooter sui marciapiedi, cosa che include ovviamente anche il transito. Il tutto a danno della viabilità pedonale che è interdetta.

     Alcuni pedoni inciampano e cadono perché si sono impigliati nel motore di turno!

     Altri pedoni spesso si ritrovano a dover camminare per strada tra le bestemmie – dette gasteme – dei conducenti baresi che vanno dal “Ki te muort” al “camin sop u marciapit c’cat”!

     Bari è una città meravigliosa e caleidoscopica in tutti i sensi, qui c’è davvero tutto dalla storia al turismo, dal mare alle feste per ricorrenze, dal degrado all’abbandono a se stessa.

     Probabilmente tra quelli che guidano la moto e decidono di parcheggiare sul marciapiede, esistono varie tipologie:

     quello che non sa che è severamente vietato,

     quello che pensa “Vabbè c’ fasc!”,

     quello che lavora nel negozio, teme il furto e vuole tenere lo scooter a vista,

     e poi… quello che se ne frega delle regole e ama sfidarle, detto alla barese – teen la capa tost!

     Per chi non lo sapesse, in buona fede…

…Il Codice della strada, articolo 158 comma 1h, vieta la sosta e la fermata di motoveicoli sui marciapiedi (sia automobili che moto). Chiunque viola le disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 41 a € 168 per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote.

     E i vigili ci sono o ci fanno? Non mi è dato saperlo né giudicare, ma so per certo che anche se il Corpo di Polizia Municipale lavorasse mettendoci il cuore al 100% non potrebbe mai stare dietro a tutti i baresi. Ecco perché da un lato serve il buon senso e dall’altro la conoscenza dell’educazione civica con quel complesso di diritti e doveri, che altro non sono che forme di tutela e obblighi. Quando qualcosa proprio non va, il cittadino è tenuto a segnalare. È spirito di collaborazione e prevenzione.

     Lo staff de “La scorribanda legale” vi ricorda il numero utile del Comando di Polizia Locale di Bari – 0805491331 – Via Paolo Aquilino 1.

     Ho cercato di mantenermi sul breve per non affaticare i lettori baresi (Non v’ vonn abbasc l’ fasuul)!

     Ed ho oscurato le targhe per tutelarvi, nonostante tutto!

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domenica 4 maggio 2025

Ciclisti e pedoni aiutano l’ambiente, ma uccidono l’economia

 Il ciclista è un disastro per l’economia

La bicicletta è la morte lenta del pianeta

Ciclisti e pedoni aiutano l'ambiente, ma uccidono l'economia

     Il ciclista è un disastro per l’economia del paese: non compra auto e non apre finanziamenti; non paga polizze assicurative. Non compra carburante, non paga le officine meccaniche per manutenzione e riparazione. Non paga revisione bollo. Non paga i parcheggi. Non provoca incidenti gravi, ma rischia di restare ucciso! Non richiede nuove strade e autostrade. Non soffre di obesità. Riesce a mantenere il peso forma e uno stato di buona salute in modo naturale!

     Le persone sane non sono utili all’economia. Non comprano medicine. Non vanno negli ospedali dai medici privati. Non incrementano il PIL del paese.

     Al contrario, ogni nuovo McDonald crea lavoro per i propri dipendenti, cardiologi, dentisti, esperti nutrizionisti. L’economia non ha bisogno di persone sane!

     Camminare è anche peggio. I pedoni non comprano nemmeno una bicicletta!

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