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domenica 21 dicembre 2014

Questa storia del «tempo di crisi». Un alibi per vendere fumo via sms

     Se parlo di quel «bip-bip» che ha la capacità di far sobbalzare, non mi riferisco alle missioni spaziali. Il 4 ottobre 1957 l’ex Unione Sovietica effettuò il lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik. Nel contesto storico della Guerra Fredda, l’U.R.S.S. aveva preso in contropiede gli U.S.A. Il «bip-bip», evidente segno vitale dello Sputnik in orbita, fece gelare l’America. Era il suono della vittoria sovietica nella sfida spaziale.
La Guerra Fredda si è conclusa con la caduta del Muro di Berlino (1989) e lo scioglimento dell’Unione Sovietica (1991). Il numero di satelliti in orbita supera quasi la popolazione mondiale, dunque nulla di nuovo. Eppure può accadere che verso l’ora di pranzo si oda quel «bip-bip». Avvertirlo alla controra poi, fa senz’altro trasalire. Si tratta sempre del segnale di una grande conquista, l’sms. Catastrofico è che in un giorno solo si arrivi a riceverne anche cinque dal proprio gestore telefonico.
A me non importa abbonarmi a qualche servizio per sapere se mi attende un futuro da favola con un tizio che si chiami Fabio piuttosto che con uno il cui nome sia Rodolfo e magari nato sotto il segno del capricorno.
Non sono una cercatrice d’oro della California, quindi non è il caso che mi si avvisi del negozio dietro l’angolo disposto ad acquistare il mio oro e pagarmelo «a peso d’oro».
Non ho nessunissima intenzione di partecipare a un quiz rispondendo alla domanda circa il numero dei nani di Biancaneve per ricevere, forse, un’appetitosa ricarica o uno strumento altamente tecnologico.
Non mi reco da un parrucchiere aperto per tutto il mese di agosto a fare una messa in piega se poi la sconquasserei inevitabilmente con una lunga serie di bagni al mare.
Inutile pensare di accettare una promozione che mi valga risparmio nel contattare numeri del mio stesso operatore se oggigiorno è possibile cambiarlo mantenendo lo stesso numero. Il prefisso non è più un riferimento.
Questa storia del «tempo di crisi» è diventata un alibi per proposte assurde. Senza considerare che nel tempo i prezzi al minuto e allo scatto sono sempre stati elevati e che se una volta era contemplato il «premio fedeltà» per chi fosse cliente da un lustro o una decade e oltre, oggi esso è desueto. Io sono cliente dello stesso operatore da una decade esatta, non fatemene pentire a suon di «bip-bip».

2 commenti:

  1. ...brava,hai centrato un grave problema...ti tengono sempre sul chi vive sennò l'interesse scema...con grave nocumento per le persone di facile contento...

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    1. Gentile Ezio,
      la ringrazio per il tempo dedicato alla lettura del mio scritto e per il commento postato.

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