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mercoledì 20 maggio 2015

Amiu Bari, la serratura per i rifiuti non apre le porte del Paradiso

     Mettere in pratica la raccolta differenziata dovrebbe essere un impulso fisiologico del genere umano munito di animo sensibile verso l’ambiente in cui vive. Lo step precedente dovrebbe prevedere un’autodisciplina che ci imponga di consumare meno per evitare l’accumulo di rifiuti riciclabili e non. Ma naturalmente lo spreco è di casa e l’uomo non riesce mai a fare della virtù il proprio credo.
I siti web Amiu invertono, per ordine di importanza, le motivazioni del differenziare. Al primo posto spicca l’obbligo di legge previsto dal decreto Ronchi (Decreto legislativo n. 22 del 5.02.1997). Se su amiu.genova.it si invita ad un segno di rispetto per l’ambiente e per il nostro futuro, su amiu.bari.it si riferisce della possibilità di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire nelle discariche e di migliorare il funzionamento degli impianti di smaltimento.
Si auspica che non dilaghi l’invito a scaricare applicazioni con l’Abc dei rifiuti perché insita in esso c’è l’esortazione a procurarsi uno di quei cellulari smart non esattamente ecologici.
A metà del 2014 il presidente Amiu Puglia, Gianfranco Grandaliano, si è espresso in favore di maggiori controlli nel conferimento dei rifiuti negli appositi cassonetti, ha più volte persuaso i cittadini alla collaborazione e per incrementare il loro impegno nella differenziazione ha annunciato l’installazione di nuovi contenitori (1200 circa) per l’organico (umido) dotati di serratura. Inoltre i bidoncini marroni hanno un’apertura a caduta gravitazionale per cui non dovrebbe mai capitare di vederli aperti, ma in realtà o il coperchio ruota ben oltre i 90° verso l’esterno o viene forzato e la chiusura non è più garantita. Non è ben chiaro il nesso tra la chiusura dei bidoni e il corretto conferimento. E se analizziamo i costi e l’organizzazione pragmatica di questa intuizione ci viene da riflettere. Il presidente ha inviato circa 50.000 missive alle famiglie baresi dotandole così della chiave unita al vademecum della raccolta differenziata.
Con la formazione da avvocato, il presidente sa sicuramente come vincere la battaglia ai rifiuti mal conferiti, ma si possono raccogliere lunghi elenchi di cittadini baresi che di buste con chiave per posta ne hanno ricevute già due. Per doveri morali ed ambientali ci interroghiamo dunque su un intervento che, mosso da buone ragioni, possa dirsi esente da sprechi sia economici (costo della produzione di chiavi) che di materiale utilizzato (il metallo di cui è fatta la chiave).
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 15 febbraio 2015, p. 16.

L'articolo fa parte della sezione "Amiu e Rifiuti".
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