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venerdì 18 dicembre 2015

Più chiarezza sui cambiamenti climatici

     Recensione: Climate Central, Le stranezze del clima. Che cosa sta cambiando e perché, Zanichelli, Bologna 2013, pp. 184, € 12,90.
     Da alcuni decenni i cittadini sentono parlare di cambiamenti climatici di entità tale da insinuare una nota di allarmismo. Ma al pari del suono delle note musicali, anche questa nota pare destinata a svanire.
     Risale al 1997 il Protocollo di Kyoto, l’accordo internazionale sull’ambiente. Si invitavano i paesi industrializzati a ridurre le emissioni inquinanti di biossido di carbonio e di altri cinque gas serra del 5,2% rispetto a quelle del 1990 (considerato anno di riferimento). Ma tra i paesi non aderenti figuravano gli USA, responsabili del 36,1% del totale delle emissioni, e l’Australia che temeva di danneggiare il proprio sistema industriale.
     A distanza di quasi vent’anni si è stipulato un nuovo accordo sul clima, approvato a Parigi. Questa volta ci si dovrà impegnare nella stabilizzazione dell’incremento delle temperature medie globali sotto i 2°C. Sembrerebbe un obiettivo più vago del precedente che ci induce a chiederci se l’auspicato risanamento del clima possa effettivamente attuarsi. Per questo l’opera del Climate Central si propone di illuminarci su cosa stia realmente cambiando e su quali siano le cause del fenomeno che stiamo vivendo. Dipendono davvero dalla condotta umana? Lo scopo primario è abolire la confusione. Lo scopo secondario è capire come intervenire per sanare il clima terrestre.
     È innegabile il nesso esistente tra incremento di CO2 (anidride carbonica o piumone planetario), riscaldamento dell’atmosfera (effetto serra), innalzamento del livello degli oceani (con onde anomale molto più distruttive e arretramento delle linee di costa) e scioglimento delle calotte polari (che sprigionano CO2 intrappolata e portano all’estinzione di numerose specie animali).
     Tra i maggiori gas serra imputati nel processo di surriscaldamento si annoverano: anidride carbonica (CO2), vapore acqueo, metano (CH4), protossido di azoto (N2O), cloro e fluoro (da cui derivano i CFC, i CloroFluoroCarburi già banditi nel 1987 dal Protocollo di Montreal perché capaci di distruggere le molecole di ozono causandone l’assottigliamento). Si tratta di gas serra che si sprigionano naturalmente sulla Terra e in quantità maggiore artificialmente con i processi industriali. Non va dimenticato che le piante assorbono CO2 e che la deforestazione intacca questo prezioso processo.
     Qualcosa sta mutando repentinamente e le misurazioni effettuate a terra o dai satelliti lo confermano. Tuttavia mutamenti climatici di enorme entità sono già avvenuti sul pianeta prima della comparsa dell’uomo. Due glaciazioni resero la Terra diversa da come siamo abituati a vederla. Era una palla di neve.
     C’è poca chiarezza sugli effetti concreti che deriverebbero dalle variazioni delle temperature. Potrebbe trattarsi di semplici stime poiché i combustibili fossili (carbone e petrolio) potrebbero esaurirsi presto e dunque diminuirebbe il loro uso che è responsabile di tanti danni. I gas serra potrebbero essere correi di un incremento dell’attività solare.
     Ben lungi dallo sfatare l’allarme, il testo vuole informarci sui rischi legati all’impiego spropositato di combustibili fossili, ma anche sui cicli naturali del pianeta che ci ospita. Il clima cambia in modo naturale, ma anche in conseguenza delle attività umane. Più volte nel libro si incontra il proposito di riferire e spiegare fatti, notizie e fattori scatenanti con uno stile linguistico comprensibile ai ragazzini perché la nostra capacità di comprensione è fondamentale per evitare il peggio o semplicemente per essere pronti ad affrontarlo. Forse non siamo sensibili riguardo alle tematiche ambientali, ma la nostra salute vi è legata.
     Siccità, ondate di calore intenso, radiazioni UV nocive, penuria di acqua dolce, allergie, carcinomi della pelle, attacchi d’asma, malori diffusi potrebbero rendere la vita umana impraticabile.

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