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martedì 27 gennaio 2015

27 Gennaio. Giornata della Memoria

Il Sud, sempre così arretrato, primeggiò nell’orrore della Shoah
     Il nostro Sud, lo stesso che risulta arretrato rispetto al resto della nazione, durante la Seconda guerra mondiale primeggiò nell’orrore della Shoah ospitando un campo di concentramento. Nella Giornata della Memoria, ricordiamocene. Su ricostruzione del medico calabrese Spartaco Capogreco, nel giugno del ’40 per ordine del Ministero degli Interni fu costruito un campo di concentramento a Ferramento di Tarsi, Cosenza. Qui fino all’arrivo degli Alleati l’8-9-’43 erano state internate 2000 persone.
commemorazione vittime Olocausto
     Il 27-1-’45 il campo di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche. Nel Giorno della Memoria ricordiamo l’olocausto, la Shoah, la catastrofe, il genocidio di 6 milioni di ebrei, ma anche omosessuali, prostitute, zingari e ogni altro esponente della razza inferiore rispetto a quella ariana. L’orrore dei lager (campi di concentramento o di sterminio) fu noto solo alla fine della guerra. Ne abbiamo notizia de visu, mediante le testimonianze atroci dei pochi sopravvissuti, ma anche attraverso il «Processo di Norimberga che indica due gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella II G.M. e nell’olocausto. Si tennero nella città tedesca dal 20-11-’45 al 1-10’46 nel Palazzo di Giustizia. Il primo fu il Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale. Il secondo fu per criminali di guerra inferiori e comprese il Processo ai Dottori» (cito il libro Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna, p. 99 nota 6).
     Le vittime varcavano il cancello di Auschwitz sormontato dalla scritta «Arbeit macht frei», in tedesco «Il lavoro rende liberi», ma solo la morte li avrebbe resi liberi perché ad attenderli c’erano diverse nefandezze. I prigionieri dei lager venivano privati della loro identità, sostituita da un numero, e della loro dignità, un diritto inalienabile. Oltre ai lavori forzati, destino comune erano fucilazione e sterminio nelle camere a gas, camuffate da docce dalle quali fuoriusciva il gas Zyklon B o acido prussico o cianidrico, liquido fortemente tossico e volatile che si ottiene unendo cianuro e acido solforico, altamente corrosivo. I deportati venivano anche sottoposti ad esperimenti medici che prevedevano l’inoculazione di virus infettivi e letali al fine di sperimentare gli effetti di una guerra batteriologica. Per non parlare dei forni crematori utili a smaltire la mole di cadaveri ridotti ad un mucchio di ossa. Il 27 gennaio riflettiamo su queste vergognose pagine di storia.
     Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 27 gennaio 2013, pag. 16.

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