Translate in your language

venerdì 10 ottobre 2014

Servirebbe un Franklin Delano Roosevelt per rilanciare l'Italia

     Sapevate che nella carica di Presidente degli Usa coincidono i poteri che in Italia sono scissi tra Presidente della Repubblica e del Consiglio? E sapevate che nel 1929 si era verificata una crisi economica di proporzioni mondiali simile a quella odierna? Una crisi di sovrapproduzione unita alla speculazione finanziaria portarono alla crisi del ’29. Crollarono i titoli azionari nella borsa di Wall Street. Si ebbero pesanti ricadute sull’economia americana e gli effetti raggiunsero le sponde dell’Europa.
Fin dal 1946 il ritratto di Roosevelt appare sul recto della
moneta da dieci centesimi di dollaro, il Dime,
nomignolo della monetina di tale taglio.
     Nel ’33 venne eletto presidente Franklin Delano Roosevelt (l’unico a essere rieletto per 4 volte, guidando il Paese dal ’33 al ’45). Aveva di fronte a sé circa 13 milioni di disoccupati. Il 32° presidente aveva affrontato personali vicissitudini: fu colpito da poliomielite che lo lasciò paralizzato e non autosufficiente. La lotta contro la malattia per recuperare la normalità segnò il suo carattere, rendendolo tenace e determinato. Roosevelt ha incarnato il volto di un’America che desiderava risorgere. Intraprese un’efficace azione di politica interna per consentire al paese di uscire dalla depressione. Tracciò le linee del New Deal, il nuovo corso da offrire al Paese. La formula vincente era la concezione innovativa di «Stato imprenditore». Il programma di ripresa consisteva nella creazione del Welfare State, lo stato del benessere o assistenziale che avrebbe garantito ai cittadini beni fondamentali e un livello minimo di reddito. Furono promosse grandi opere pubbliche (ponti, dighe, canali) gestite da Enti Federali. Così lo Stato avrebbe assorbito la disoccupazione e aumentato le forniture industriali. Si determinò una crescita della produzione e dei lavoratori. Si prevedeva una graduale uscita degli Usa dalla crisi. Una delle grandi opere pubbliche finalizzate a creare posti di lavoro fu un ponte: il Golden Gate Bridge. È un ponte sospeso che sovrasta il Golden Gate, lo stretto che mette in comunicazione la baia di San Francisco con l’oceano Pacifico. Collega la punta settentrionale dell’omonima penisola di San Francisco con la parte meridionale della Contea di Marin dove è ubicato il piccolo centro costiero di Sausalito. Fu eretto in questi anni e terminato nel ’37. È uno dei capolavori del New Deal e dell’architettura moderna. Quel ponte, impresso su innumerevoli pellicole, è la mia grande passione ed oggi la divido con voi.
Ma in Italia abbiamo mai avuto qualcuno che somigliasse a F. D. Roosevelt?

Nessun commento:

Posta un commento