La ricetta del lecito
è svelata
Legalità? Se ne parla continuamente e non siamo entusiasti
di proseguire questa tradizione, ma poiché non la si mette in pratica ci sentiamo
in dovere di svelarvi la ricetta della liceità. È un argomento molto delicato,
troppo chiacchierato e troppo poco compreso e praticato. È un concetto che
richiama l’idea di agire secondo la legge e con un forte senso del dovere.
Evoca e richiama il giusto, ma cade la linea. Viene violata dai politici che
dovrebbero essere i primi cittadini a rappresentarla per trasmetterci un
esempio civico. Il malcostume nazionale costituisce il grande albero
dell’illegalità di cui si sta diffondendo una pericolosa cultura, un circolo
vizioso di cui si è artefici, ma ci si proclama vittime innocenti. Sì, vittime
dello stesso sistema di cui facciamo parte. È sorprendente il modo in cui ci si
adatti al peggio vantandosi della propria furbizia. L’ingiusto procura vantaggi
(come superare un concorso con le raccomandazioni), ma comporta la perdita
della dignità umana.
Se l’illegalità è come un albero, tutto ha inizio dal seme delle
piccole azioni quotidiane sbagliate che compiamo come fossero la norma. La
chiave per contrastare l’illecito esiste.
La distinzione tra bene e male cominciamo a impararla
durante l’infanzia all’interno di due contesti formativi principali: la
famiglia e la scuola. I genitori ci infondono la buona educazione, il rispetto
verso persone o cose, il senso delle regole, la modestia accompagnata da
parsimonia e sobrietà e quel ricco bagaglio di principi e valori in cui credere
e per la cui difesa battersi. La scuola è promotrice di cultura e informazione
che inducono a maturare una corretta crescita democratica sorretta
dall’educazione civica. Nella società le azioni di ciascuno hanno ricadute
sulla vita di persone che nemmeno conosciamo, quindi ci toccano scelte
responsabili.
Ora vi salutiamo e torniamo al nostro dovere: i compiti.
L’articolo ha partecipato all’edizione 2015 del
Newspapergame ed è apparso su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 5 marzo 2015, p.
VI.
La redazione:
Alessia Polimeno, Martina Paradiso, Alessandra Triggiani, Giacomo Bartoli, Luna
Guerra, Gaia Carenza, Clara My, Chiara Cellamare, Michele Davide Buonsante,
Elisa Perrone, Marco De Santis, Alessandro Petrarolo, Andrea Faraone, Mattia
Olivieri, Massimiliano Benvestito, Marialuisa Laviosa, Alessia Blanche Vlora,
Martina Polignano, Carola Nardelli, Daniela Minunno, Michele Micunco.
Scuola Media “G.
Santomauro” A.S. 2014/2015
Visita le sezioni "Gli alunni della Santomauro" e "Newspapergame".
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