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domenica 27 settembre 2015

Un’isola anche in città

     Le isole non devono stare per forza nel mare, ma possono trovarsi anche nel bel mezzo di una città. Sono le isole ecologiche. A Bari ne abbiamo cinque. Sono piccole sedi dell’Amiu dove i cittadini possono portare i propri rifiuti per differenziarli meglio. Per esempio le pile scariche puoi portarle nei supermercati oppure in un’isola ecologica.
     Lì puoi e devi portare l’olio da cucina che mai dovresti gettare nel lavandino perché finirebbe nel mare. Vorremmo ora che chiudessi gli occhi per immaginare il viaggio sull’isola ecologica. Attraverserai un cancello, preferibilmente a piedi e non in auto, e vedrai una grande struttura con un ampio spazio. Vi sono posteggiati i treruote degli operatori ecologici e ci sono enormi vasconi che accolgono i diversi tipi di rifiuti. Gli addetti al conferimento ti spiegheranno come differenziare al meglio sciogliendo ogni dubbio sul riciclaggio. Quando a casa ti si esaurisce un toner, si brucia una lampadina, hai una pila esausta, ti è avanzato l’olio della frittura o il pc è morto, in genere si pensa di mettere tutto il materiale nel cassonetto “indifferenziata” e l’olio viene versato nei lavelli. Nulla di più sbagliato.
     Una delle prime regole Amiu è differenziare correttamente altrimenti il riciclaggio non è possibile. Nell’isola ecologica si conferiscono in appositi contenitori le pile esauste affinché subiscano un trattamento che eviti l’inquinamento. Se finissero nelle comuni discariche perderebbero un liquido che attraverserebbe il terreno e finirebbe dritto nelle falde acquifere inquinandole per sempre.
     L’olio da cucina andrebbe a finire nel mare e poiché non ne rappresenta una componente, ne rovinerebbe l’ecosistema. Abituiamoci a filtrare l’olio alimentare, a raccoglierlo in una tanica per poi consegnarlo ai dipendenti Amiu. Anche le fonti luminose vanno raccolte a parte, insieme ai toner e alle cartucce delle stampanti. Mentre dobbiamo farci amico il RAEE. Indica i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Si tratta degli apparecchi elettronici di cui non riusciamo più a fare a meno e che non sono composti da un unico blocco, bensì da diversi materiali che vanno scomposti per il recupero differenziato. Queste righe ti hanno incuriosito almeno un po’? Se è così puoi scoprire ancora molto sul mondo della raccolta differenziata. Lì, su quell’isola, ti conviene approdare!

     L’articolo ha partecipato all’edizione 2015 del Newspapergame ed è apparso su “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 31 marzo 2015, p. 18.


     La redazione: Alessia Polimeno, Martina Paradiso, Alessandra Triggiani, Giacomo Bartoli, Luna Guerra, Gaia Carenza, Clara My, Chiara Cellamare, Michele Davide Buonsante, Elisa Perrone, Marco De Santis, Alessandro Petrarolo, Andrea Faraone, Mattia Olivieri, Massimiliano Benvestito, Marialuisa Laviosa, Alessia Blanche Vlora, Martina Polignano, Carola Nardelli, Daniela Minunno, Michele Micunco.

Scuola Media “G. Santomauro” A.S. 2014/2015

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