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mercoledì 2 novembre 2016

Whitney Houston Per sempre l’astro più luminoso e sonoro della volta celeste

La notizia della tua scomparsa, l’11 febbraio 2012, mi ha fatto avvertire un gran vuoto. Prima d’ora non mi era capitato. Non udiremo più dal vivo quella tua voce capace di trapassare l’anima spazzando via ogni pensiero opprimente. Quando una grande stella si spegne iniziano a propagarsi gli interrogativi, ma per te sono cominciati molto prima. Depressione, droga.
whitney houston la scorribanda legale
È un bene che qualcuno ancora creda nel matrimonio, ma se la vita coniugale non dona più la felicità iniziale, perché prendersela. Non attribuiamo troppo potere agli uomini, si sa che spesso non meritano la donna che sta al loro fianco. Se invece il problema è l’anzianità incombente, quella che fa sfiorire la bellezza, allora i grandi artisti dovrebbero leggere il «De senectute» di Cicerone, scoprendo così che l’ingresso nell’età senile equivale alla possibilità di raccontare se stessi con l’aura del saggio. Se perfino io a 25 anni credevo, con presunzione, di avere un quarto di secolo da raccontare, tu potevi aspettare il mezzo secolo. A differenza di alcuni alberi, noi non possiamo essere sempreverdi. 
Ho ascoltato più volte l’inno degli Stati Uniti (The star–spangled banner), da te cantato al Super Bowl nel 1991. Che incanto. Il mio grande sogno da appassionata di USA era di intonare quelle note con te. Ovviamente si sarebbe trattato di un qualcosa di ridicolo per smorzare la tensione che anticipa la disputa di una competizione sportiva. Infatti il Super Bowl è l’incontro che assegna il titolo di campione della National Football League (NFL), la lega professionistica statunitense di football americano. Eppure basterebbe ripensare alle prime parole dell’inno nazionale «Oh, say can you see, by the dawn’s early light»: «Oh, dì ciò che puoi vedere alle prime luci dell’alba». L’alba è simile al tramonto, illumina il cielo in un modo seducente agli occhi dello spettatore. Avresti potuto assaporare il successo che ti sei duramente guadagnata. Avresti potuto ricevere un’ispirazione. Avresti potuto. Addio, mia cara Whitney Houston.

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