Recensione: Yume
Edizioni (a cura di), Il grande libro del Natale, Yume, Torino
2015, pp. 192, € 19,00.
C’è chi trascorre tutto l’anno pensando al Natale. È la
festa più importante, ha un significato religioso e riunisce le famiglie
intorno a tavole imbandite prospicienti l’abete della tradizione, il presepe e
tanti pacchetti incartati.
Del Natale si dice che si avverta nell’aria, per le strade e
nelle vetrine dei negozi. Secoli di usi e costumi hanno mantenuto in vita
alcuni simboli di questa festività come l’anziano signore vestito di rosso che
porta doni in tutto il mondo la notte del 25 dicembre a bordo di una slitta che
solca i cieli trainata da renne. Alcune settimane prima i bambini gli
indirizzano delle letterine nelle quali elencano i regali che desiderano. Anche
questo fa parte del fascino del Santo Natale.
Tuttavia gli incisivi cambiamenti che hanno investito la
società hanno estirpato buona parte della magia del Natale. Frenesia e consumismo
ci hanno indotti a sottovalutare tale circostanza di gioia e serenità. Mentre
avidità e prepotenza hanno causato una sperequazione sociale privando i meno
fortunati di poter godere del clima natalizio. Senza più distinzioni
anagrafiche, grandi e piccini vedono nel Natale una festa come le altre. Ormai
è quasi impossibile avvertirne l’essenza nell’aria. Lo spirito natalizio è in
via di esaurimento, ma non tutto è perduto. Le edizioni Yume tirano il freno di
questa folle corsa verso l’apatia più totale e ci donano un prezioso volumetto.
È adatto sia agli adulti che agli infanti, anzi può essere l’occasione di un
raduno familiare improntato all’interazione piuttosto che alla classica vuota
coabitazione.
L’ideale sarebbe porlo sotto l’albero addobbato e scartarlo
la sera della vigilia. Ci troveremmo a stringere tra le mani un libro che
promette di essere grande. Sulla sua copertina rosso intenso si staglia la
figura di Santa Claus che ci guarda e strizza l’occhio. Ci invita ad essere
suoi complici nel recupero di tradizioni, principi e valori che abbiamo
perduto.
Le immagini che ne corredano i capitoli sembrano provenire
da epoche lontane ed hanno un’aura nostalgica. Dopo averlo letto non avremo più
esitazioni nel narrare la storia del Natale o nello spiegare l’origine del
termine. Ci sarà chiara la distinzione fra tradizione, folklore, religione e
modernità nella celebrazione di questa festa. Accanto al simbolismo si
collocano poesie, filastrocche e preghiere di Natale. E per riacquisire tutta
la sua suggestione intervengono racconti, fiabe e leggende.
Il cosiddetto progresso ci ha sottratto molto dal profondo
dell’anima, ma ora sappiamo che se scartassimo questo libro riotterremmo la
parte di noi che ci manca di più.
L'articolo fa parte della sezione "Recensioni (libri)", e della sezione "Natale" nella quale puoi trovare anche:
- Calligramma di Natale per gli alunni della Scuola Media "G. Santomauro" ;
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