Facciamo
in modo che il pianeta sia abitabile ancora per un po’
Il boom
demografico ha sortito l’effetto di un boomerang e ci si è ritorto contro. La
crescita della popolazione non è affatto omogenea nei continenti, anzi la
sperequazione è elevata. Lo scenario globale vede il progressivo invecchiamento
degli individui all’interno dei paesi ricchi e sviluppati; mentre entro i
confini dei paesi poveri e in via di sviluppo la durata della vita media è
ancora bassa e buona parte della popolazione è costituita da giovani. Il
risultato è un mondo sovrappopolato in cui almeno 7 miliardi di persone devono
ritagliarsi uno spazio sociale.
La popolazione
rappresenta una risorsa per la società, per l’economia e per il progresso ed
una fecondità stabile offre la garanzia del ricambio generazionale.
Ma esiste un
quesito fondamentale: il pianeta Terra per quanti individui è omologato? Dietro
le quinte di tale domanda non vi sono ragioni di spazio, bensì di risorse di
cui il pianeta dispone. Per una migliore comprensione rimando al binomio
sviluppo sostenibile e sviluppo illimitato. Il primo è destinato a rimanere un
semplice auspicio poiché l’avanzare dei progressi nel campo della scienza e
della tecnologia ha provocato delle gravi conseguenze ambientali. L’impatto non
solo è stato forte ma anche irreversibile.
Oggi lo
sfruttamento delle risorse energetiche è intenso e le fonti non rinnovabili
(carbone, petrolio, gas) sono in via di esaurimento. Ma gli Stati non si sono
arresi a questa realtà ed hanno deciso di investire nell’energia nucleare che
non presenta minori rischi ambientali, infatti il peso di questa scelta grava
già su tutti noi. Vi è anche un sentiero di ricerca ancora acerbo, ma che
merita grande attenzione e dedizione: si tratta dell’impiego delle fonti
rinnovabili (sole, vento, ecc) che risolverebbe numerosi problemi ambientali.
Le recenti
scoperte sui danni dell’inquinamento, sull’effetto serra e sul buco dell’ozono
hanno destato dibattiti accesi sulla situazione del mondo. Se fino ad ora
abbiamo sfruttato senza regole le risorse ambientali di cui disponiamo, oggi è
il caso di porre dei limiti allo sviluppo. Occorre conferire vitalità alla
sostenibilità ecologica ed i cittadini hanno il dovere di informarsi e di porre
fine ad un turbo–consumismo privo di scrupoli e coscienza ambientale.
L’obiettivo è semplice e dato per scontato: fare in modo che questo pianetino
blu sia abitabile ancora per un po’.
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”,
19 maggio 2013, p. 20.
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