Nelle scuole superiori insegnano cos’è una recensione, ma si
è troppo giovani per comprendere l’importanza di una recensione ben fatta. Poi
qualcuno diventa giornalista e recensore, ha un lavoro che nessuno può
strappargli via e si mette a scrivere recensioni pessime. I professionisti del
settore spesso si lasciano sfuggire il trucco: leggere un libro interamente per
recensirlo è una follia ed anche stancante, dunque si osserva la copertina, la
quarta di copertina, qualche cenno biografico dell’autore e si comincia a
scrivere mettendo insieme i pezzi, spesso copiandoli spudoratamente dalle
informazioni raccolte. E il gioco è fatto. Ma chiunque legga l’articolo si
accorge che non è genuino e che non porta in dote nulla. Quel professionista
non ha svolto un lavoro di qualità e non v’è valore aggiunto in quello che ha
scritto. Ha concretizzato una scadente attività di divulgazione.
Il mio modo di lavorare è diverso ed autori ed editori se ne
accorgono immediatamente. Recensisco rigorosamente libri di saggistica poiché
in linea con la condotta editoriale de La
scorribanda legale. La tempestività è fondamentale nello stilare una
recensione dopo aver ricevuto il testo ed è vero che non si può leggere
accuratamente l’opera, ma non per questo si deve scrivere senza alcun criterio
o affinità con il libro.
La lettura dell’indice è propedeutica alla scrittura di un
articolo che abbia del vero. Poi ci si deve soffermare sui punti critici
dell’opera per comprendere a fondo quello che l’autore intendeva trasferire al
suo pubblico di lettori. Si deve riuscire a carpire la precisione dei contenuti
di chi ha scritto il libro. I contenuti stessi devono emergere nel pezzo che
compare sulla carta stampata o sulle testate on-line.
L’autore si prefigura i propri lettori ideali; attraverso un
background culturale e nuove ricerche stila un testo che può diventare una
guida o un manuale; poi lo dà alle stampe e spetta al recensore rendergli
giustizia.
C’è un altro elemento che mi rende diversa da un tradizionale
professionista. La scelta dei testi da recensire e ai quali conferire
visibilità. Quella scelta è mia e non lascio mai che sia dettata da fittizie
classifiche editoriali. Miro all’eterogeneità dei contenuti, punto a una
varietà di tematiche affrontate da chi ha passione pura per l’informazione.
Restituisco colore all’intera gamma della conoscenza.
In seguito raccolgo le opinioni dei lettori delle mie recensioni. Si stupiscono che il panorama editoriale possedesse delle opere
così straordinarie eppure sepolte nell’ombra dei cosiddetti bestseller. Ecco un
modo per fare la differenza.
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