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giovedì 16 novembre 2017

Il nuovo governo si inaugura sotto i migliori auspici

Un nuovo governo finalmente, speriamo bene (così scrivevo) 
Governi italiani Italia crepata Silvana Calabrese Blog
Dopo le vicissitudini politiche che in breve tempo hanno condensato più storia che in un programma scolastico; dopo un governo caduto; elezioni anticipate; un governo che ha inasprito gli animi; un governo tecnico e l’ingovernabilità, Napolitano incarica Enrico Letta di formare un nuovo governo che si inaugura sotto i migliori auspici. L’elenco dei ministri scelti pare foriero di novità impensate per l’Italia. È scesa l’età media dei parlamentari, un traguardo non indifferente. È un governo misto che raccoglie esponenti del Partito Democratico e del Popolo della Libertà, una formazione operativa che osiamo pronosticare vincente, protesa al dialogo e avente come obiettivo la pronta guarigione del paese. [A due mesi dalle elezioni si schiera ora una squadra composta da 21 promettenti ministri. Per la prima volta fa la sua comparsa un ministro di colore, il medico congolese Cecile Kyenge. È ministro dell’Integrazione. La sua presenza porrà fine (si spera) ai residuali atteggiamenti di insofferenza razziale. Josefa Idem, canoista campionessa olimpica tedesca naturalizzata italiana, si occupa di ciò che le sta a cuore: lo sport e le politiche giovanili.  
A seguire: Alfano all’Interno e vicepremier; Bonino agli Esteri; Saccomanni (direttore della Banca d’Italia) all’Economia; Cancellieri alla Giustizia; Mauro alla Difesa; Giovannini (presidente dell’Istat) al Lavoro; il rettore Carrozza all’Istruzione; Zanonato (Pd) allo Sviluppo economico; Lupi (Pdl) alle Infrastrutture; Orlando (Pd) all’Ambiente; Bray (direttore della Treccani) a Cultura e Turismo, Lorenzin (Pdl) alla Salute; De Girolamo alle Politiche agricole e forestali; Trigilia (Pd) alla Coesione territoriale; Milanesi agli Affari Ue; Delrio agli Affari Regionali; D’Alia alla Pubblica Amministrazione; Franceschini ai Rapporti con il Parlamento; Quagliariello alle Riforme Costituzionali.
Il giuramento è avvenuto secondo una formula pronunciata da tutti i ministri «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione». Le difficoltà vissute fino ad oggi conferiscono un’aura di sacralità al giuramento. Questa volta andrà mantenuto parola per parola.] Si spera in un governo che dimostri maturità in modo che i cittadini ne divengano onesti emulatori. Ci si augura anche di non avvertire più la pressione di nuove tasse perché esse altro non sono che contributi non volontari. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 1 maggio 2013, p. 22.

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