Un
cantico per l’Inter
Inter: cantico
o coccodrillo? Nel 2003 composi un breve testo intitolato «Semplicemente
Inter»: «Inter, Inter, è quella squadra che fa soffrire chi la tifa, è la
squadra dei colpi di scena, in grado anche di battere i campioni d’Italia o i
temibili rosso-neri e magari perdere contro la Samp (alludevo al 7° Trofeo
Birra Moretti disputato l’8 agosto 2003 e al Trofeo Tim). Ma dal 1908 ha saputo raccogliere
migliaia di tifosi e giocare partite memorabili. Ha dovuto subire la perdita di
alcuni grandi campioni guardando sempre avanti. Aspettiamo con ansia l’atteso
scudetto nero-azzurro, forza Inter». Proviamo col cantico, un componimento
poetico-lirico dal contenuto civile e accantoniamo per un momento l’idea del
coccodrillo, un tipo di articolo che si pubblica in caso di scomparsa di un
personaggio famoso.
Cominciamo dai
colori: il nero perché il destino è ignoto, l’azzurro perché la grandezza del
cielo elimina confini e dubbi per chiunque abbia voglia di sognare. È il 9
marzo 1908 quando da una «fuga dal Milan», prende vita l’Internazionale o …semplicemente
Inter.
Nata sotto il segno dei pesci, è sensibile e
vulnerabile e risente delle influenze dell’ambiente che la circonda. Lo zodiaco
le attribuisce grandi energie che però non sempre riesce a incanalare
correttamente a causa della sua natura incerta e diffidente che le impedisce di
raggiungere nell’immediato i risultati ambiti. Un’indole paziente permette ai
nati nel segno di sopportare le sofferenze. Ma vi è un simbolo del segno che
rompe le convenzioni: la capacità di effettuare rapidi cambiamenti di rotta o
finali a sorpresa, totalmente insperati.
Talvolta
interpellare gli astri serve a farsi una ragione di ciò che accade, ma esistevano
già degli indizi validi. L’inno ufficiale, «C’è solo l’Inter» recita parole
chiare: «cosa c’è di meglio di una continua sofferenza per arrivare alla
vittoria». Ancora più esplicito è il messaggio di «Pazza Inter», una canzone
cantata nel 2003 dagli stessi giocatori negli studi della RTL 102.5: «Non
fateci soffrire, ma va bene vinceremo insieme, amala! Pazza Inter amala!». È
evidente che tifare per l’Inter implichi il compromesso della sofferenza,
prendere o lasciare.
Da “La
Gazzetta del Mezzogiorno”, 11 maggio 2011, p. 24.
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