Tra vizi e dipendenze. Perché la droga dilaga? Sembrerà
strano ma forse questo è l’ultimo dei problemi che ci dovremmo porre. È il
nostro atteggiamento verso il mondo delle droghe pseudo leggere a meritare notevole
attenzione.
Quando sono in auto amo ascoltare la radio, mi distrae dalle
nevrosi degli automobilisti, ma ultimamente me ne sono pentita. I conduttori di
ben due note stazioni radiofoniche, farfugliavano ironicamente fino a che hanno
tirato in ballo la questione «Farsi le canne». Ci hanno scherzato come se
fumare erba fosse un innocuo e divertente passatempo privo di conseguenze. Quel
che è peggio e che, sempre con misera ironia, hanno invitato chiunque sotto le
feste a farsi le canne per superare amarezza, solitudine o cene di famiglia.
Tre parole: non ho gradito.
Ho trascorso un pomeriggio con il figlio di amici, il quale
non ha nemmeno raggiunto una decade di vita, ma al quale è stato donato un
tablet con connessione illimitata. Non se ne separa e se lo accende per un
motivo nobile, si lascia distrarre da futili intrattenimenti tra cui i video
che YouTube consiglia come i migliori al mondo. In queste clip non mancano
espliciti riferimenti alle canne ed anche al Sert (SERvizio Tossicodipendenze).
Nelle feconde menti dei bambini, che Maria Montessori soleva definire menti
assorbenti, questi video spazzatura sono messaggi che si insinuano
prolificamente. Di quale concetto ci stiamo facendo portatori? Le droghe
dilagano perché la gente se ne serve e a quanto pare questa realtà è bene
accetta al punto da coadiuvarne la pratica. In effetti anche l’Italia, con la
sua forma peninsulare, somiglia ad una pipetta per farsi una paglia. Forse nel
Bel Paese non troveremo più un solo cittadino lucido.
Presentiamo il mondo delle droghe come uno sballo ed una
rottura della routine, ma credo sia il caso di soffermarci a riflettere sugli
aspetti veri e concreti delle dipendenze da sostanze stupefacenti.
Dietro l’eleganza della fogliolina di marijuana si cela la
perdizione. Farsi le canne è un lungo e tortuoso tunnel dal quale si fa fatica
ad uscire, nel quale ci si pente di essere entrati e per il quale nessuno ti
allerta. I media non sono dei validi alleati in questo e sembrano intenti in
un’opera di sensibilizzazione che induca a «farsi». I conduttori disonorano la
propria professione e dimostrano di non avere nemmeno un soddisfacente bagaglio
culturale o un repertorio stimolante.
Passiamo alla sfera economica. Chi si incammina sul sentiero
delle droghe, dilapida il patrimonio familiare, talvolta ruba in casa propria,
è succube del proprio spacciatore o del gruppo di amici «cannati».
La sfera emotiva? Perdita di sé, incrinazione dei rapporti
affettivi, grave disagio. La famiglia appare distrutta e disgregata proprio come
quei pezzetti di erba nel sacchettino trasparente.
La migliore domanda da porsi è: perché siamo dei così validi
alleati delle droghe? Le battute non sdrammatizzano, ma incoraggiano.
Questo articolo fa luce su una realtà vergognosa, di certo
non sarà condiviso (ma questo è il mio forte!). Ma per restare nel gergo vi
propongo di fumarvelo e di trattenerlo fino al cervello!
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