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domenica 4 dicembre 2016

Uno strano caso. Grand Theft Auto San Andreas

Una volta diplomata, il sogno grande quanto impossibile era recarmi a San Francisco a visitare il ponte da cui ha avuto origine la mia tesina e che ancor oggi è sempre presente nel mio quotidiano, manifestandosi sotto forma di segnali variegati: dalla raffigurazione sul tappetino del mio mouse, acquistato per caso, ai nomi che si riferiscono alla zona, alle immagini del ponte in tv…
Uno dei tanti segni si è manifestato perfino dove non me lo sarei mai immaginato: la Play Station. L’incontro col “segno del destino” è stato del tutto casuale. Ero dai miei cugini per giocare al Grand Theft Auto San Andreas. Il mio personaggio era appena rinato dopo essere stato massacrato dalla polizia e di conseguenza si trovava in un posto desolato, affollato di trattori e belle motociclette. Rubata una di queste, decisi di abbandonare la routine dei furti e degli omicidi per provare l’ebbrezza del viaggio senza meta, e feci bene ad intraprendere quel viaggio. La radio della moto trasmetteva della musica adatta ai viaggi lunghi e avventurosi, credo fosse musica country. Non sapevo davvero dove stessi andando, ma ancora una volta stavo seguendo il mio cuore: destra, sinistra, inversioni di marcia, chissà dove mi avrebbe condotto quella strada.
Il mio istinto omicida nel mezzo del viaggio si risvegliò e così provocai degli incidenti a catena su quella grande strada. Si trattava di una strada litoranea e quindi per opera mia finirono in acqua auto, moto e fuoristrada della polizia. Poiché l’acqua, baciata dai raggi arancio–rossastri di un sole calante, era invitante mi tuffai anch’ io, anzi, il mio personaggio.
Nuotai fino a che la barra della resistenza muscolare non fosse arrivata al massimo.
Mi fermai per riprendere fiato.
Guardai dinnanzi a me e all’orizzonte, con grande sorpresa, vidi il ponte, il Golden Gate Bridge.
Provai un brivido.
Credevo si trattasse di un’allucinazione legata al mondo virtuale. Poi compresi che c’era sicuramente un’analogia geografica tra il nome del gioco e la faglia di Sant’Andrea.
Raggiunsi il ponte a nuoto. Purtroppo per quella sera non mi fu possibile effettuare ulteriori escursioni e stando in acqua era un po’ difficile rimediare una moto per percorrere il ponte, ma non persi l’occasione di farlo il giorno dopo ed utilizzai perfino un elicottero.
Successivamente mi sono informata sul gioco: si tratta proprio della trasposizione virtuale delle zone californiane attraversate dalla faglia di Sant’Andrea, donde il nome. 
Tratto dal libro Lungo i sentieri dell’identità, pp. 169–173.
Grand Theft Auto San Andreas Silvana Calabrese

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