Dalla
violenza di genere alla crudeltà unisex
Ritrovato in
stato confusionale col pipino bruciato. È giallo. «Mi sono risvegliato sul
ciglio di una strada sterrata, in un luogo isolato. Ero confuso e non ricordavo
come fossi arrivato lì. Poi ho avvertito qualcosa di strano all’altezza del
pube, ho guardato in basso e mi si è gelato il sangue: il mio membro era
letteralmente bruciato». Queste sono le prime parole pronunciate dal giovane
trentenne, ora ricoverato nel reparto degli ustionati gravi, all’agente di
polizia che si trova a dover stilare il rapporto più stravagante della sua
carriera, al confine tra l’esilarante e il doloroso.
Si avviano le
indagini per fare chiarezza sull’accaduto e per arginare una possibile nuova,
macabra tendenza. La parola al primario per capire cosa sia accaduto sul piano
anatomico: «Gli è stato versato un accelerante nella zona pubica ed è stato
appiccato il fuoco». Ma ha sentito dolore? «Di certo deve aver patito un dolore
atroce, forse paragonabile a quello del parto, ma solo per poco tempo». Solo
per poco tempo? Come mai? «L’ustione ha danneggiato le terminazioni nervose e
ciò provoca un’immediata perdita di sensibilità». Il trentenne desidera la
ricostruzione del membro per cercare di condurre una vita normale ed è perciò
giunto un brillante chirurgo plastico da Los Angeles. Ma il suo miracolo non
può compiersi «l’ustione ha causato danni profondi ed irreparabili. L’unica
ricostruzione possibile è puramente esterna, ma la sensibilità perduta non
tornerà mai più e gli verrà impiantato un catetere perenne per le fisiologiche minzioni».
Ma come è potuto accadere? «Dagli esami del sangue è stata rilevata una
quantità di Roipnol, la droga dello stupro». Che paradosso! Con vergogna il
ragazzo vuota il sacco: «Sono andato ad un festino per rimorchiare. Amo far
bere le ragazze alle feste, rende facile far loro la festa. Ma devono avermi
messo qualcosa nel cocktail e non ricordo più nulla». Pare, dunque, che abbiano
fatto la festa a lui! Nella discoteca nessuno parla e gli inquirenti tirano le
somme: «Si tratta di un inedito crimine sessuale di cui non si fa menzione in
alcuna legge e ciò lo rende impunibile. Siamo di fronte a un genere di violenza
sessuale che emula l’efferatezza maschile degli stupri e che trasforma la
violenza di genere in crudeltà unisex».
Quanto c’è di
vero in questa storia? Il fatto di cronaca è fittizio, ma la malvagità
dilagante è una realtà concreta e la perversione ha preso il posto degli svaghi
per un numero crescente (e in espansione) di persone.
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