Cari lettori,
pensavo proprio di aver raggiunto l’età pensionabile come
blogger e di ritirarmi a vita privata godendomi un meritato riposo.
Invece no.
Non posso ancora uscire di scena passando il testimone ai miei dipendenti più
giovani de “La scorribanda legale”.
Così ho dovuto scrivere nuovamente al
Sindaco di Bari Antonio Decaro.
Egregio Sindaco,
ormai Lei sa bene che tutte le mattine che iniziano con una
corsa in Parco Due Giugno sono migliori delle altre per me. Fino a quando non
mi imbatto in un preservativo usato. Se per caso nel parco si sono tenute delle
lezioni di educazione sessuale in stile americano, nei cui licei si insegna
l’arte dell’utilizzo del profilattico con l’ausilio delle banane, allora… come
non detto, ma non credo proprio! Il capoluogo pugliese non è un brutto luogo
dove vivere, ma i suoi abitanti non hanno il benché minimo senso civico e
rendono Bari un posto di sporcizia e perdizione. Perfino il lavoro degli
operatori ecologici diviene del tutto impossibile da espletare. Focalizzandoci
solo sul parco pubblico citato, pare che sia teatro di esibizioni sessuali
pubbliche: dall’esposizione della “dote” maschile all’autoerotismo fino al
sesso vero e proprio. In altre parti del mondo simili accadimenti prendono il
nome di “atti osceni in luogo pubblico” e sono severamente punibili ai sensi
della legge. Un numero crescente di concittadini è scontento della scarsa
vigilanza e chiediamo che venga aumentata o reintrodotta. Pochi fondi per
farlo? Il numero di sanzioni che ne deriverebbe consentirebbe di bandire
perfino nuovi concorsi pubblici per l’assunzione di forze dell’ordine nuove e
giovani.
Trovo assurdo che la dilagante omofobia proibisca
violentemente che due gay o due lesbiche si tengano anche solo per mano, ma
accolga schifose esternazioni di perversione. Comprendo che il fare
carnevalesco del gay pride infuochi i detrattori, ma la vita di un omosessuale
non è fatta di travestimenti e sa essere molto più sobria e composta di quella
di un eterosessuale. Se la nostra mentalità risulta essere così tanto
derelitta, allora occorre un intervento dall’alto, una correzione di rotta che
derivi da un’autorità maggiore, incontestabile: la Sua.
Per quanto le Sue ambizioni personali la allontanino dalla
città metropolitana, ricordi che Lei è ancora legato a essa in quanto… primo
cittadino.
Auspicando un suo intervento concreto La saluto come da
recente consuetudine,
Silvana Calabrese,
(una barese dimenticata esattamente come gli altri).
Ora però devo rivolgermi anche alle madri di figli maschi,
così tanto spensierate a partire dal momento del parto.
Avete generato dei
mostri.
Dovreste sapere che vi spetta un ruolo educativo complesso nei
confronti di un figlio di sesso maschile alla stessa stregua di quello che
tocca alla sfortunata madre di una figlia femmina.
Ricordate che l’uomo ha il
dovere di tutelare la propria dignità e il proprio senso del pudore tanto
quanto la donna.
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