Se un soggetto si sottopone ad un test genetico particolare
e scopre di avere un DQ2 positivo ed omozigote vuol dire che è geneticamente
predisposto a sviluppare la Celiachia e a trasmetterla alla propria prole. Se
poi ha cominciato a produrre anticorpi contro la gliadina, allora è un soggetto
celiaco. Il suo corredo genetico aveva portato in dote i geni di entrambi i
suoi genitori e qualcosa ne ha attivato la risposta autoimmune. E ciò può
avvenire a qualsiasi età.
In questi casi si consiglia uno screening ai parenti di
primo grado del soggetto per poi estendere eventualmente la ricerca.
Nell’alberello genealogico si individuano altri soggetti con un patrimonio
genetico affine, ma che non hanno sviluppato la malattia. Ma la scienza sorvola
su questo aspetto finché in ambulatorio non compaiono due soggetti con un
quadro clinico che merita assolutamente attenzione. Sono gemelli identici. La
medicina li definisce monozigoti poiché essi derivano da una singola cellula
uovo fecondata da uno spermatozoo. Piccole reminiscenze biologiche ci ricordano
che quella cellula fecondata (zigote) subisce una moltiplicazione cellulare che
in alcuni casi può dare luogo a due embrioni aventi il medesimo quadro
genetico, inclusi i geni della celiachia. E se solo uno dei due l’avesse
sviluppata e l’altro no? Come si spiegherebbe? Con il fatto che un agente
esterno è subentrato nel corpo di uno dei due individui alterandone il Dna e
attivando il morbo celiaco, laddove ovviamente c’è una predisposizione. E chi
può farlo se non un virus?
Ecco dunque che facciamo la conoscenza del Rotavirus. È un
virus a RNA dalla forma simile a quella di una ruota, donde il nome. Negli anni
è stato responsabile di vere e proprie epidemie che spesso colpivano i bambini
con attacchi di diarrea acuta. Il contagio è di tipo oro-fecale e l’evoluzione
della malattia causava un accorciamento dei villi intestinali con annessa
infiammazione.
L’enterite da Rotavirus è frequente nei mesi invernali e tra
i bambini non allattati al seno; è meno frequente negli adulti ma non rara.
I gemelli identici condividono il DNA, ma solo l’esposizione
a un fattore esterno, quale il contagio, è personale. Dunque solo uno dei due
gemelli può aver contratto un’infezione da Rotavirus che ha scatenato la
risposta immunitaria chiamata sprue celiaca.
Uno studio dell’ottobre
2006 condotto all’Istituto Gaslini di Genova mostra una correlazione tra l’infezione
da rotavirus e l’insorgere della celiachia.
Zanoni G, Navone R, Lunardi C, Tridente G, Bason C, et al., In Celiac
Disease, a Subset of Autoantibodies against Transglutaminase Binds Toll-Like
Receptor 4 and Induces Activation of Monocytes, in PLoS Med 2006; 3(9):
e358.
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