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venerdì 20 ottobre 2017

Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna Intervista a Silvana Calabrese

Silvana Calabrese, Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna, Aracne Editrice, Roma 2011, pp. 200. Collana Università “Sapienza” di Roma.

     Come nasce il libro?  “Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna” nasce da un’accurata meditazione. Volevo cimentarmi in un nuovo progetto e dal momento che l’editoria trabocca di testi, risulta spesso complicato maturare un argomento che possa definirsi “nuovo”. Così ho pensato di adottare uno stratagemma vincente: mettermi in comunicazione con la parte più autentica di me, il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza. Sono momenti della vita in cui ci troviamo a stretto contatto con la leggerezza e la gioia di vivere. E mi sono ricordata del preciso istante in cui ho vissuto lo sbarco sulla Luna, fu in occasione della celebrazione del trentesimo anniversario.
     Il tema principale? I miei libri sono diversi tra loro, ma li accomuna il tema del viaggio. In questo caso è il viaggio interstellare che ha affascinato intere generazioni. Tutti scrutiamo il cielo in varie occasioni: da casa, in campagna, al mare, negli osservatori. Poi il genere umano ha raggiunto l’ambizione di esplorare personalmente il cosmo e facemmo il nostro ingresso in una nuova era.
     L’opera intende fornire uno spaccato cronologico della corsa alla conquista dello spazio. Pur riportando l’acceso dibattito tra detrattori e fedeli sostenitori della veridicità dell’allunaggio, come sempre non mi schiero.
     A chi è diretto? A chi si fermò a provare un brivido misterioso dinnanzi a quello che il tubo catodico stava mostrando la notte del 21 luglio del 1969. A chi non si stanca mai di rilevare i particolari grafici e le incongruenze. A chi ricorda la frase riportata sulla locandina del film Capricorn One: «Sareste scioccati nello scoprire che il più grande evento della nostra storia contemporanea forse non è accaduto affatto?». A chi ha voglia di sapere cosa hanno scritto in proposito Von Braun, Alberto Moravia, Eugenio Montale, Dino Buzzati, Oriana Fallaci, Giorgio Bocca, etc.
     Il regalo perfetto per? Può leggerlo chiunque. È un antidoto alla noia, magari a quel tedio estivo che colpisce gli scolari in vacanza. È perfetto per chi ha voglia di “staccare la spina” dagli impegni quotidiani e trovare una manciata di magia nel fascino legato ad alcuni aspetti:
- La più grande avventura umana e la più grande diretta televisiva di tutti i tempi.
- L’emozionante coronamento di uno dei sogni dell’umanità: mandare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra.
- Il contesto storico che fa da sfondo allo sbarco sulla Luna.
- L’avvincente rilettura di giornali e riviste dell’epoca.
- I tratti enigmatici degli sbarchi sulla Luna.
- Un’appendice fotografica che esalta le tappe tecnologiche e storiche raggiunte dall’umanità.
     Il messaggio che vuole lasciare/lanciare? Lasciare un messaggio è rischioso perché potrebbe non coglierlo mai nessuno.
     Lanciare un messaggio è ugualmente rischioso perché potrebbe raggiungere la velocità di fuga e disperdersi lontano, troppo lontano!
     Il messaggio del libro lo voglio scagliare contro i lettori, affinché avvertano una scossa che li induca a ragionare quando osservano un evento e non a credere a tutto quello che vien loro propinato.      Devono prestare attenzione anche a non incorrere nell’errore opposto, ovvero sbugiardare (senza basi teorico-dialettiche) ogni evento.
     Il libro che avrebbe voluto scrivere? La scrittura di questo libro mi ha indotta a capire che è necessario approdare nel XXI secolo concretamente. Occorre poter veicolare contenuti in ogni parte del globo. La lingua che lo permette è l’inglese. Prossimamente credo che curerò il progetto di tradurre libri. Per ora sono al primo step: ho inserito un capitolo interamente in inglese. È una cosa utile per varcare le frontiere geografiche e mentali. E si è già rivelato un indispensabile strumento per i ragazzi che a scuola hanno condotto delle ricerche in inglese sull’allunaggio.
     Il libro guida? Nutro la mia mente con numerosissime letture e considero i libri utili sia quando incontrano il mio consenso che quando lo deragliano. Sostengo questo perché il libro è sempre una fonte di spunti, siano essi critici o istruttivi.
     La copertina preferita? Di sicuro adoro le entusiasmanti possibilità creative offerte, o meglio, realizzabili per merito di sofisticati software. Però quella che ho prodotto per “Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna” mi soddisfa molto.
     Il libro che sta leggendo? Ho terminato la lettura di un testo relativo ad un periodo vissuto in età adolescenziale, un libro di memorie inedito (e che tale rimarrà). È stata una catarsi rileggere ed assorbire le note di positività di cui quel testo è pregno. Sono stata in grado di trasformare la mia permanenza in un centro sportivo estivo (il Green Park) in qualcosa che tramanderò ai miei figli e nipoti. 
     La frase regalo per i lettori. Promettiamo a noi stessi di non diventare mai degli “ignoranti con la laurea”. Informiamoci e interroghiamoci con consapevolezza sugli eventi che ci circondano.
Silvana Calabrese Theatrum mundi. Sbarco sulla Luna


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