Esiste un
cognome italiano sinonimo di novità, scoperta, nuovo inizio. Quel cognome è Colombo.
L’annunciatrice
Fulvia Colombo ha pronunciato le seguenti parole «La Rai Radiotelevisione Italiana
inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive». Sembra sia
accaduto solo ieri e invece sono trascorsi 63 anni. Era il 3 gennaio 1954 e non
si inaugurava semplicemente un servizio pubblico all’avanguardia, ma si
incrementava quell’aura di speranza in un nuovo inizio collettivo dopo le
devastazioni lasciate in dote dal conflitto mondiale. Erano gli anni del
miracolo economico, anni capaci di allontanare gli spettri del passato e i
timori per il futuro. Si stavano rimarginando le ferite sociali provocate dalla
guerra. Nello stesso periodo l’avvento delle vetture Fiat contribuì a
rivoluzionare lo stile di vita degli italiani permettendo le prime gite fuori
porta.
La nuova era
per la penisola coincise con l’era della televisione e… della Rai. Un’impresa
pubblica avente per maggiore azionista di riferimento lo Stato attraverso il
Ministero del Tesoro. È infatti compito dei presidenti delle Camere nominare i
componenti del Consiglio di Amministrazione.
La Rai è stata
madre di assunzioni anche se progressivamente ne è divenuta matrigna. Ci ha
imposto il canone di abbonamento sul possesso degli apparecchi Tv, anche se progressivamente
è stato evaso da un pubblico di spettatori che declina l’idea dell’aumento
degli spot pubblicitari all’interno di una Tv pubblica e non commerciale. Ma lo
spegnimento di 63 candeline determinerà dei cambiamenti: si è già pensato di
congelare la quota del canone e di stanare gli evasori e forse si riapriranno i
«canali» concorsuali, forse.
Ai suoi albori
la Rai Radiotelevisione Italiana ha dimostrato di essere «Molto più di una tv»
(slogan) riunendo al cospetto degli schermi i componenti delle poche famiglie
abbienti (che il televisore potevano permetterselo) e nei bar o nei luoghi di
ritrovo pubblico il resto dei cittadini.
A te che hai
segnato la storia del paese; a te che le vicende storiche le hai rese visibili
ai nostri occhi; a te che hai contribuito all’alfabetizzazione delle masse; a
te che sei stata strumento educativo per i nostri figli; a te che hai mostrato
lo sbarco sulla Luna; a te che sei sui nostri schermi, auguro buon compleanno.
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