Da quando è
stata scoperta la celiachia, l’essere intollerante al glutine ha visto
splendere un nuovo sole, quello del mais. Insieme agli altri cereali
naturalmente privi di glutine, il mais ha rappresentato la salvezza per i
soggetti celiaci, garantendo loro principi nutritivi pari a quelli dei cereali
contenenti glutine ed una gamma di prodotti in crescita. Ma ha sempre aleggiato
una certa avversione nei confronti del granturco la cui coltivazione non sarebbe
ecosostenibile poiché necessiterebbe di molta acqua. A questo si è aggiunto il
pregiudizio che se non è il grano a nutrirci non può esistere alternativa. Con
i presupposti per il cambiamento, qualcosa è mutato nel giugno 2014.
L’Università di Foggia ha omaggiato la comunità scientifica con una novità destinata
a rivoluzionare l’alimentazione dei celiaci. Ha conquistato il brevetto avendo
messo a punto un procedimento, il Gluten Friendly (glutine amichevole), che
interviene sul seme di frumento stoppando le reazioni legate all’intolleranza.
Il glutine diventerebbe innocuo, amichevole e non più sgradevole nemico che
innesca gravi infiammazioni a carico della mucosa intestinale nella zona
deputata all’assorbimento dei nutritivi.
Durante i
processi di lavorazione industriale la farina di frumento deglutinato viene
sottoposta a vari controlli, superati i quali la produzione prosegue. Il
processo di deglutinazione del frumento abbassa la soglia di glutine, non la
annulla, ma si rispetta il limite di legge pari a 20 parti per milione (ppm).
La notizia ha infuocato i media che hanno dato ampia copertura all’innovazione
asserendo che d’ora in poi il celiaco non conoscerà più privazioni alimentari.
Lo stile di vita degli intolleranti al glutine muterà: mai più il pensiero di
una colazione al sacco o la ricerca spasmodica dell’alimento gluten free; mai
più la caccia al punto di ristorazione aderente al Network Alimentazione Fuori
Casa Senza Glutine. E questa purtroppo è, al momento, un’informazione falsata
dall’eccessivo entusiasmo mediatico. È evidente che stia approdando sul mercato
una nuova generazione di prodotti senza glutine idonei per i celiaci, ma si
trovano sugli stessi scaffali delle marche che per tradizione hanno prodotto i
cibi per celiaci. Per il momento i prodotti realizzati con l’innovativo
processo di deglutinazione, non sono globali, ma da ricercare e acquistare
esattamente come quelli preesistenti. E i loro prezzi non sono più abbordabili.
Costi elevati uniti al timore di errori di produzione legano ancora i celiaci
al buon vecchio granturco.
Della sezione "Celiachia" fanno parte anche:
- AIC Celiachia. Celiaci di tutta Italia unitevi! (video) ;
- Gli aspetti psicologici della celiachia (Scuola Santomauro) ;
- Dacci oggi il nostro pane quotidiano... senza glutine ;
- Rotavirus. Scoperto cosa attiva la celiachia .
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