Translate in your language

domenica 11 febbraio 2018

Gli esami non finiscono mai. Brevi consigli per gli studenti

L’esame di licenza elementare… sono trascorsi molti anni, ma lo ricordo ancora e se potessi tornare indietro lo sosterrei nuovamente. Ricordo che si parlava di camomilla come efficace rimedio per l’ansia, un termine che però a dieci anni si ignora completamente.
L’Esame di licenza elementare era un esame interdisciplinare esistente fino all’anno scolastico 2004-2005 e permetteva il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. È stato eliminato con la Riforma Moratti, dal nome di Letizia Moratti che dal 2001 al 2006 ha ricoperto la carica di Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Nel 1973 Eduardo De Filippo ha scritto una commedia il cui titolo, «Gli esami non finiscono mai», è diventato un modo di dire molto popolare che alla luce della riforma potrebbe finire irrimediabilmente nell’oblio.
Esami scuola vita Silvana Calabrese
L’importanza dell’esame ora abolito non riguardava l’esposizione dei contenuti in sé, ma si trattava di un simbolo fondamentale per gli infanti: impegnarsi in vista del superamento di una difficoltà. Tale ostacolo è del tutto irrilevante in quella fascia d’età, ma costituiva un elemento preparatorio per i futuri “esami” della vita: interrogazioni, verifiche scritte, compiti in classe, esami di stato, test di ammissione, dissertazione di tesi di laurea, colloquio di lavoro, esposizione di un progetto, audizioni.
I più piccoli sono inebriati dall’esenzione concessa loro, ma quando dovranno affrontare le prime interrogazioni della scuola media e l’esame di fine triennio, li interpreteranno come ostacoli insormontabili e saranno privi di quella preparazione psicologica inconsciamente acquisibile dall’esame di licenza elementare.
Per quanti si accingono a sostenere prove, sono desiderosa di dispensare qualche consiglio per affrontarle, essendomi accomodata per molti anni sugli spalti studenteschi e successivamente anche in commissione.
Oltre a mangiare sano e a riposare bene (per i latini valeva il detto «mens sana in corpore sano») affrontate lo studio di una disciplina cercando di comprendere i nessi esistenti tra gli avvenimenti. Ricordate che la comprensione batte la memoria. Ogni singola parola va scandita, evitando di parlare velocemente. Siate padroni del vostro discorso, dunque non avversate verbalmente il docente. Il consiglio da 24 carati è quello di immaginare di rivolgervi a persone che siano inferiori rispetto a voi per età e cultura, perché questo vi renderà molto più chiari, esaustivi e convincenti. Buon lavoro. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 18 aprile 2016, p. 12. 

Nessun commento:

Posta un commento