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venerdì 16 marzo 2018

Amici lettori, scegliete gli autori nell’ombra

Le parole di Napolitano come la brezza ci carezzano ma non ci smussano 
Silvana Calabrese Blog La Scorribanda Legale
In Italia si legge troppo poco. Sono meno della metà gli italiani che leggono almeno un libro l’anno al di fuori dei loro doveri di studio o di lavoro. È così che ci ammonisce il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel videomessaggio inviato per l’inaugurazione della XXVI edizione del Salone del Libro di Torino. Queste parole non hanno la valenza di una predica bensì di una denuncia contro una debolezza di fondo radicata nella nostra realtà culturale ed alimentata dai nostri comportamenti. Siamo consumatori frenetici di oggetti tecnologici, accaniti giocatori di biglietti della fortuna e clienti abituali dei centri estetici. Se sentiamo parlare di libri, raramente ci sovviene l’idea che sono reperibili in libreria e consultabili in biblioteca. Li allontaniamo come la peste. A scuola l’adozione di libri di narrativa costituisce la scia di una remota cometa e non ci è dato sapere quando solcherà di nuovo i cieli scolastici. Bambini e ragazzi paiono affetti da balbuzie se si accingono a leggere. Se e quando compongono un testo, impiegano frasi fatte, trite e ritrite, come fossero pezzi di lego: vengono accostati ma non incastrati tra loro, perdendo quella tipica musicalità che caratterizza la lingua scritta e parlata. A svolgere un’azione salvifica nonché di contrasto intervengono fiere, saloni, esposizioni e presidi del libro. Raccolgono una folta schiera di potenziali lettori che rimangono tali. Mancherà sempre quell’innesco capace di far sorgere nelle persone il desiderio di affrontare la lettura come fosse un gesto naturale.
Eppure questi grandi eventi culturali sono intrinsecamente discriminatori. Sono palchi per scrittori già ampiamente pubblicizzati, vetrine filateliche per autori perennemente noti. Sono un ingranaggio che ben si inserisce nel nostro paese. Si ricorda a questo proposito il problema delle classifiche dei best seller editoriali: i giornali le pubblicano ben sapendo che sono manovrate dalle grandi case editrici (cit. Guida alle etiche della comunicazione). Disintegrate quel velo di ipnosi nel quale siete avvolti. Può essere valido anche lo scrittore che occupa l’appartamento di fronte al vostro. Se fin da bambino ha nutrito un grande e costante interesse verso la cultura e l’informazione, le sue opere non conterranno fandonie, ma esaltazioni della verità e del raziocinio. Se sceglierete i libri dello scrittore nell’ombra, allora avrete compiuto il primo passo per mutare il sistema sociale che tanto criticate e che vi ha silenziosamente irretiti. Avrete compiuto una scelta svincolata da ciò che il mezzo mediatico vi impone. Avrete reclamato la vostra indipendenza di pensiero e di azione. 
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 8 aprile 2014, p. 16.

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